Il governo belga si è attivato di fronte alla notizia dei potenziali 2600 licenziamenti previsti entro il 2025 presso lo stabilimento Audi di Bruxelles, resa nota da fonti sindacali. Tale situazione ha generato un clima di preoccupazione e mobilitazione, con il premier uscente Alexander De Croo e Bart De Wever, incaricato di formare una nuova coalizione di governo, che hanno annunciato l’intenzione di incontrare le parti coinvolte all’inizio della prossima settimana.Nel frattempo, i dati pubblicati dal gruppo Volkswagen hanno rivelato una diminuzione delle vendite del modello elettrico Q8 e-tron, prodotto proprio nello stabilimento di Bruxelles. Le vendite a livello mondiale sono scese dell’8,2% nei primi sei mesi dell’anno, attestandosi a 17900 unità. Questo andamento del mercato pone ulteriori sfide per il settore automobilistico e per l’occupazione nella regione.La crisi occupazionale nel settore automobilistico rappresenta una sfida importante per il Belgio e richiede azioni concrete da parte delle istituzioni governative e delle parti interessate. La ricerca di soluzioni sostenibili per garantire la continuità produttiva dello stabilimento Audi a Bruxelles diventa quindi prioritaria al fine di preservare posti di lavoro e sostenere l’economia locale.L’incontro tra le autorità governative, i rappresentanti sindacali e i dirigenti aziendali si configura come un momento cruciale per affrontare congiuntamente le sfide legate alla riduzione del personale e alle dinamiche del mercato automobilistico globale. È necessario adottare strategie innovative e sostenibili per salvaguardare l’occupazione nel settore, promuovendo al contempo la transizione verso modelli produttivi più ecologici ed efficienti.
Crisi occupazionale nel settore automobilistico belga: azioni urgenti per garantire la continuità produttiva e preservare l’occupazione.
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