21 febbraio 2025 – 12:34
Nel mese di giugno del 2013, il caso Idem ha scosso le fondamenta della politica italiana. Emerse la questione della buona fede dell’azienda Idem, ma si levò l’invocazione per dimissioni che potessero rappresentare un atto di responsabilità necessario in un contesto dove la politica dovrebbe essere esemplare. Pochi mesi dopo, nello stesso anno, si verificò il coinvolgimento della ministra Cancellieri nel caso Ligresti, suscitando critiche per un comportamento ritenuto del tutto inopportuno. L’onere di mantenere un mandato pieno fu messo in discussione e sollevato come argomento centrale.Il giugno del 2015 segnò l’emissione degli avvisi di garanzia per Mafia Capitale, evento che portò Giorgia Meloni a pronunciarsi senza attendere la lettura completa delle carte: la richiesta fu chiara, Ignazio Marino avrebbe dovuto dimettersi e lasciare libertà ai cittadini romani. Inoltre, nell’aprile del 2016, l’inchiesta Tempa Rossa rivelò quotidianamente nuovi conflitti d’interesse che destarono preoccupazione nell’opinione pubblica. La richiesta non fu rivolta al solo ministro Guidi ma all’intero governo Renzi.Infine, nel dicembre del 2017, il caso banca Etruria portò alla ribalta le dimissioni richieste per Boschi e per l’intero esecutivo. Emerse una visione critica anche da parte di Meloni che si distinse per la sua propensione a chiedere le dimissioni di ministri ed esponenti politici coinvolti o sfiorati da inchieste giudiziarie. Le sue azioni si manifestarono attraverso post sui social media, interventi parlamentari, dirette su Facebook e video su Youtube insieme a dichiarazioni stampa che alimentarono il dibattito pubblico sulla moralità e l’integrità nella politica italiana.