Crisi politica nel Sud Sudan: arresto del ministro del Petrolio e rischio per l’accordo di pace.

Il clima politico nel Sud Sudan si infiamma con l’arresto del ministro del Petrolio Puot Kang Chol, stretto alleato del vicepresidente Riek Machar. L’operazione di arresto, condotta all’alba nella residenza a Juba, è stata annunciata dal portavoce Sirir Gabriel Yiei Ruot, il quale ha puntato il dito contro le forze sostenitrici del presidente Salva Kiir.Questa mossa arriva in un momento critico caratterizzato da crescenti tensioni tra i fazioni rivali di Kiir e Machar, mettendo così a rischio l’accordo di pace del 2018. Inoltre, la recente cattura del generale Gabriel Duop Lam, secondo in comando nell’esercito sud-sudanese e anch’egli legato a Machar, ha contribuito ad acuire ulteriormente la situazione.Il Sud Sudan, nazione indipendente dal 2011, continua a essere dilaniato da lotte intestine per il potere, diffusa corruzione e conflitti etnici che hanno lasciato un pesante tributo di morte e sfollati. La guerra civile tra Kiir e Machar durata dal 2013 al 2018 ha causato la perdita di circa 400.000 vite umane e costretto milioni di persone a fuggire dalle proprie case.L’accordo di pace stipulato prevede la formazione di un esercito “unificato” mirante a garantire la sicurezza nazionale; tuttavia, le recenti vicende dimostrano quanto sia fragile tale equilibrio. Le organizzazioni multilaterali e le Ong hanno lanciato l’allarme riguardo ad una potenziale escalation della violenza nel nord del Paese, invitando tutte le parti coinvolte a cercare una via per de-escalare la situazione.La Missione dell’Unione Africana, l’Autorità Intergovernativa per lo Sviluppo (Igad), la Missione delle Nazioni Unite in Sud Sudan (Minuss) e la Commissione di monitoraggio dell’accordo di pace (Rjmec) hanno espresso profonda preoccupazione per il deterioramento della sicurezza in particolare nello Stato dell’Alto Nilo. La comunità internazionale resta vigile dinanzi alla complessa situazione che continua a destabilizzare questa giovane nazione africana.