Le Nazioni Unite, con fermezza e determinazione, hanno denunciato le azioni delle forze paramilitari sudanesi che stanno ostacolando in maniera grave l’arrivo degli aiuti nella martoriata regione del Darfur. La guerra civile che si protrae dal 15 aprile 2023 ha causato una devastante carestia, rendendo la situazione umanitaria drammatica. I paramilitari hanno stretto un asfissiante controllo sulla regione occidentale e da maggio stanno assediando Al-Fashir, la capitale del Darfur Settentrionale, attaccando senza pietà i campi profughi circostanti.Clementine Nkweta-Salami, coordinatrice umanitaria dell’Onu in Sudan, ha espresso con chiarezza il suo sdegno per le restrizioni persistenti e gli ostacoli burocratici imposti dalle forze paramilitari che impediscono il raggiungimento dell’assistenza vitale a coloro che versano in una disperata condizione di bisogno. È inaccettabile che la comunità internazionale resti inerte di fronte a questa tragedia umanitaria.Le Nazioni Unite hanno sollecitato con forza la semplificazione delle procedure burocratiche e l’eliminazione di interferenze indebite che impediscono il flusso degli aiuti essenziali, tra cui richieste di supporto logistico o vincoli con fornitori selezionati. Gli operatori umanitari hanno denunciato ripetutamente gli ostacoli posti da entrambe le fazioni in guerra, i continui saccheggi degli aiuti e le minacce rivolte al personale di soccorso.I combattimenti prolungati da quasi due anni hanno causato decine di migliaia di vittime e costretto alla fuga 12 milioni di persone, generando la peggiore crisi umanitaria a livello mondiale. Le stime dell’Onu indicano che quasi 25 milioni di individui nel Sudan affrontano seri problemi di insicurezza alimentare, evidenziando l’urgenza di interventi tempestivi e risolutivi per porre fine a questa tragedia umanitaria senza precedenti.
Crisi umanitaria nel Darfur: l’appello delle Nazioni Unite contro gli ostacoli alle operazioni di soccorso
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