Il caso Chiara Poggi, una ferita ancora aperta nel tessuto della giustizia italiana, riemerge con una nuova, delicata fase investigativa. A distanza di diciotto anni dalla tragica data del 13 agosto 2007, quando la giovane Chiara fu strappata alla vita, la Procura di Pavia, con un gesto di audace revisionismo, ha riaperto le indagini. Questa decisione, lungi dall’essere una mera riproposizione di vecchi procedimenti, si configura come un tentativo di rivalutare criticamente la narrazione giudiziaria che ha portato alla condanna definitiva di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, a sedici anni di reclusione.Il fulcro di questa rinnovata indagine si concentra su Andrea Sempio, amico stretto del fratello di Chiara, figura precedentemente marginale nelle indagini. L’apertura di questa nuova pista suggerisce una valutazione più ampia e complessa delle dinamiche che hanno preceduto e seguito l’omicidio, sollevando interrogativi cruciali sull’attendibilità delle prove raccolte in precedenza e sulla possibile esistenza di elementi trascurati o interpretati erroneamente.L’elemento distintivo di questa fase è l’impiego di tecnologie e competenze all’avanguardia. Un team di esperti di genetica forense e di analisi dattiloscopica, provenienti da diverse istituzioni, si riunirà presso gli uffici della Polizia Scientifica di Milano per un incidente probatorio di inaudita importanza. Questo processo, tecnicamente complesso e logisticamente impegnativo, vedrà il riesame di materiale biologico e tracce documentali che, in passato, erano state considerate insufficienti o inapplicabili a fini probatori. La decisione di analizzare nuovamente questo repertorio di indizi sottolinea la possibilità che nuove metodologie e progressi scientifici possano portare alla luce informazioni precedentemente inaccessibili.La supervisione di questo “accertamento irripetibile”, come viene definito, è affidata a una cabina di regie multidisciplinare. Denise Albani e Domenico Marchigiani, periti nominati dal giudice per le indagini preliminari, la dottoressa Daniela Garlaschelli, collaboreranno con i consulenti delle parti: i pubblici ministeri Carlo Previderè e Pierangela Grignani, e l’avvocato Luciano Garofano, figura di spicco nella storia delle indagini scientifiche in Italia. Parallelamente, è prevista la presenza di esperti legali e consulenti tecnici che rappresentano gli interessi delle famiglie Poggi, con Marzio Capra, Dario Redaelli e Calogero Biondi, e di Alberto Stasi, con Ugo Ricci e Oscar Ghizzoni. Questa composizione articolata riflette la delicatezza e la complessità del caso, evidenziando la necessità di un approccio rigoroso, imparziale e basato su prove scientifiche solide. L’auspicio è che questa nuova indagine possa finalmente fare luce sulla verità, offrendo una risposta definitiva alla famiglia Poggi e restituendo giustizia alla memoria di Chiara.