sabato 13 Settembre 2025
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A Padova, festa di compleanno aperta a tutti: un gesto di inclusione

Il 14 settembre, R.

compie dieci anni.

Un traguardo che la mamma, Giulia, desiderava celebrare in modo speciale, un’occasione per spalancare le porte del suo mondo a chiunque volesse condividere un pomeriggio di gioia.
L’invito, un biglietto virtuale pubblicato su Facebook, si rivolge non a un gruppo ristretto di coetanei, ma all’intera comunità di Padova, un gesto di coraggio e speranza che ha immediatamente scatenato un’ondata di partecipazione.

R.
è un bambino autistico, e la sua esperienza di crescita è stata segnata da sfide uniche.
Nei primi anni alla scuola materna, le sue feste di compleanno erano rimaste silenziose, desolate, un riflesso della difficoltà di connessione che spesso accompagna l’autismo.
Il trasferimento nel quartiere Arcella, un mosaico di culture e lingue, ha rappresentato una svolta significativa.

L’ambiente scolastico, ricco di diversità e inclusione, ha permesso a R.

di trovare il suo posto, di essere accettato per quello che è, un bambino speciale con le sue peculiarità e necessità.

“In classe si parlavano dodici lingue diverse”, racconta Giulia, “e ognuno era celebrato per la sua unicità.
Questo ha permesso a mio figlio di fiorire.
“Quest’anno, una serie di imprevisti ha impedito ai compagni di classe di partecipare alla festa.
Per Giulia, questo scenario rischiava di riaprire vecchie ferite, di riportare R.

alla solitudine di quegli anni bui.

“Mi sarebbe sembrato di tornare indietro nel tempo,” confessa.
Ispirata dalla creatività di altre madri che condividono online momenti di festa, ha deciso di estendere l’invito all’intera città, un gesto audace e disarmante che ha toccato il cuore di molti.

La risposta è stata straordinaria.
Un’inondazione di messaggi, di attestazioni di affetto e di disponibilità a partecipare, ha travolto Giulia.
“Sono tre giorni che rispondo a messaggi e mi commuovo,” ammette.

Ma la festa non è solo un momento di celebrazione, è anche una sfida per R.

, che sta affrontando una terapia comportamentale per gestire al meglio l’interazione sociale, soprattutto in contesti affollati.

“Ci metteremo alla prova,” spiega Giulia, con un misto di trepidazione e ottimismo.
L’invito è aperto a tutti, con la speranza di creare un pomeriggio di gioia, inclusione e comprensione, un piccolo gesto che può fare la differenza nella vita di un bambino e nella comunità che lo accoglie.

Un inno alla diversità, all’accoglienza e alla forza di una madre che non si arrende mai.

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