La comunità accademica e il mondo dell’educazione piangono la scomparsa di Sofia Corradi, figura di spicco nel panorama pedagogico italiano e punto di riferimento per generazioni di studenti Erasmus.
La sua scomparsa, avvenuta nella notte a Roma, lascia un vuoto incolmabile.
Professoressa ordinaria di Scienze dell’Educazione presso l’Università Roma Tre, Sofia Corradi ha lasciato un’impronta indelebile non solo nell’ambito universitario, ma soprattutto attraverso l’ideazione e la promozione del programma Erasmus che le è valso il soprannome affettuoso di “mamma Erasmus”.
La sua eredità va ben oltre il numero impressionante di giovani che, grazie al suo impegno, hanno avuto l’opportunità di vivere esperienze formative e culturali in tutta Europa.
Sofia Corradi ha saputo interpretare il potenziale trasformativo della mobilità studentesca, comprendendo come l’immersione in contesti diversi possa favorire la crescita personale, l’acquisizione di competenze interculturali e la formazione di cittadini europei consapevoli.
Il suo lavoro ha contribuito a costruire ponti tra culture e paesi, promuovendo la comprensione reciproca e la cooperazione in un’Europa in continua evoluzione.
La professoressa Corradi non era solo un’eccellente studiosa, ma anche una donna animata da una profonda umanità e da una straordinaria capacità di ascolto.
Il suo approccio pedagogico era fondato sulla centralità dello studente, sulla valorizzazione delle sue potenzialità e sulla promozione di un apprendimento attivo e partecipato.
Era una mentore per molti, capace di ispirare e motivare con la sua energia contagiosa e la sua generosità intellettuale.
La sua visione dell’educazione era strettamente legata alla costruzione di una società più giusta e inclusiva, in cui ogni individuo potesse avere accesso a opportunità di crescita e sviluppo.
Credeva fermamente nel potere dell’istruzione come strumento di emancipazione e di cambiamento sociale.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato un’ondata di messaggi di cordoglio e di riconoscenza da parte di colleghi, studenti, ex studenti e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e di lavorare con lei.
La famiglia, con profondo dolore, ricorda una donna di straordinaria intelligenza, umanità e dedizione, la cui eredità continuerà a vivere nel lavoro che ha svolto e nell’impatto che ha avuto sulla vita di migliaia di persone.
Il suo contributo al mondo dell’educazione e alla costruzione di un’Europa più coesa e consapevole resterà un esempio luminoso per le generazioni future.