Nel corso di un’operazione congiunta, la squadra mobile e il nucleo investigativo della Digos della questura di Viterbo hanno eseguito un arresto preventivo nei confronti di cinque cittadini turchi.
L’attività di polizia giudiziaria, sviluppatasi nella serata odierna a Montefiascone, si è concretizzata in un sequestro e perquisizione di una struttura ricettiva, un BeB, a seguito di elementi investigativi convergenti che hanno destato la più alta allerta nelle autorità.
L’azione è stata innescata dalla scoperta di una pericolosa sovrapposizione documentale.
I documenti di identificazione utilizzati dai cinque arrestati, risultavano essere identici a quelli impiegati da due individui di nazionalità turca precedentemente arrestati nella giornata di ieri a Viterbo.
La precedente operazione, culminata con la confisca di un’arma automatica e una mitragliatrice d’assalto, pronte all’uso, aveva immediatamente sollevato gravi preoccupazioni tra gli inquirenti, suggerendo la possibilità di un disegno più ampio e potenzialmente volto a compromettere la sicurezza pubblica.
L’ipotesi di un attentato, seppur non confermata, era emersa in ragione della prossimità della tradizionale processione della Macchina di Santa Rosa, evento di grande rilevanza culturale e religiosa che attira un numero considerevole di persone nel capoluogo lazziale.
La coincidenza temporale e la natura bellica delle armi precedentemente rinvenute avevano amplificato il livello di allarme, orientando le indagini verso la verifica di possibili collegamenti e un piano criminoso in via di concretizzazione.
Al momento, le autorità si sono riservate di fornire dettagli specifici relativi al contenuto della perquisizione effettuata nel BeB di Montefiascone, mantenendo il riserbo sull’eventuale rinvenimento di ulteriori elementi compromettenti, materiali di supporto o indizi utili a ricostruire il contesto operativo e le intenzioni dei soggetti arrestati.
L’operazione in corso si inserisce in un più ampio quadro di monitoraggio del territorio e di prevenzione di potenziali minacce alla sicurezza nazionale, evidenziando l’importanza della collaborazione interforze e dell’approccio proattivo nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata.
Le indagini sono attualmente in corso, con l’obiettivo di accertare i ruoli e le responsabilità di ciascun arrestato e di ricostruire la rete di relazioni che potrebbe essere coinvolta.