giovedì 11 Settembre 2025
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Frodi Alimentari: Scoperta Rete di Contraffazione dell’Abbacchio

Un’operazione complessa e premeditata ha scoperchiato un sofisticato sistema di frode agroalimentare, intessuto attorno alla contraffazione dell’origine geografica di ovini e delle loro carni.

L’inchiesta, condotta con scrupolosa attenzione dai Carabinieri del Reparto Operativo per la Tutela Agroalimentare di Roma, ha svelato una filiera illecita che importava massicce quantità di bestiame dalla Romania e dall’Ungheria, eludendo i controlli sanitari e le normative sull’etichettatura.

La merce, abilmente camuffata, veniva indirizzata a un mattatoio situato nel territorio della provincia di Frosinone, una struttura presumibilmente ignara della reale natura delle operazioni in corso.
Qui, gli ovini venivano macellati e trasformati in tagli di carne, prevalentemente abbacchio, un prodotto particolarmente apprezzato e protetto.

Il punto cruciale della frode risiedeva nella successiva immissione sul mercato nazionale, con la falsa dichiarazione di origine “italiana”.

Questa pratica, oltre a danneggiare i produttori locali onesti, configurava una violazione delle norme sulla trasparenza alimentare e un inganno nei confronti dei consumatori.

In alcuni casi, il raggiro assumeva una gravità ancora maggiore, con l’applicazione abusiva del marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), un sigillo di qualità e autenticità che garantisce l’origine specifica del prodotto e il rispetto di un rigido disciplinare di produzione.
L’utilizzo illegittimo di tale marchio rappresenta una forma di appropriazione indebita e un’offesa alla reputazione dei prodotti autentici.
L’azione dei Carabinieri ha permesso di ricostruire il quadro completo della filiera fraudolenta, identificando i responsabili e raccogliendo prove concrete a loro carico.

La Procura di Frosinone ha ora emesso cinque avvisi di conclusione delle indagini preliminari, ipotizzando reati di frode commerciale, falsità in atti e potenziali illeciti legati alla manipolazione di sostanze pericolose, derivanti, ad esempio, da pratiche di allevamento non conformi alle normative europee.
Questo caso sottolinea la crescente sofisticazione delle frodi agroalimentari e l’importanza di un impegno costante da parte delle forze dell’ordine, degli enti di controllo e dei produttori per tutelare la qualità, l’autenticità e la sicurezza dei prodotti alimentari, salvaguardando i diritti dei consumatori e preservando la valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano, sempre più minacciato da pratiche illegali e dannose.

L’inchiesta, inoltre, pone l’accento sulla necessità di rafforzare i controlli lungo tutta la filiera, dall’allevamento alla trasformazione, fino alla distribuzione, per prevenire e contrastare efficacemente questi fenomeni di illegalità.

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