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Garlasco: nuova indagine Sempio, rischio depistaggio e richiesta di trasferimento a Brescia

La vicenda di Garlasco, già segnata da ombre e controversie, riemerge con una nuova, delicata fase investigativa.
La Procura di Pavia, nel suo tentativo di ricostruire gli eventi che portarono all’archiviazione originaria, si trova ad affrontare un’indagine che vede come unico soggetto ad oggi iscritto nel registro degli indagati l’avvocato Andrea Sempio.
Tuttavia, la situazione si complica profondamente in ragione del coinvolgimento indiretto, ma innegabile, di elementi connessi a un’indagine parallela in corso a Brescia.

L’avvocato Domenico Aiello, difensore dell’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti – egli stesso oggetto di un procedimento giudiziario per presunta corruzione in atti giudiziari da parte della Procura bresciana – ha sollevato una questione di cruciale importanza: il trasferimento dell’inchiesta Sempio a Brescia.

La sua argomentazione si fonda su un principio fondamentale del diritto processuale, la connessione degli atti.

L’inchiesta pavese su Sempio non è un’indagine isolata.

Essa rappresenta, di fatto, il contesto in cui sono state rinvenute prove di un’ipotesi corruttiva, strettamente legata all’archiviazione iniziale che coinvolgeva l’amico storico di Marco Poggi.

Separare una parte dell’indagine, focalizzandosi esclusivamente su Sempio, e mantenerne un’altra a Pavia, costituirebbe una frattura procedurale inammissibile, pregiudicando la completezza e l’imparzialità delle indagini.
Il rischio è quello di una depistaggio, o quantomeno di una limitazione del campo investigativo, impedendo una ricostruzione esaustiva degli eventi e dei possibili collegamenti tra le diverse figure coinvolte.

Il trasferimento a Brescia, sede dell’inchiesta per corruzione che riguarda Venditti, garantirebbe un quadro investigativo unitario, consentendo di esaminare tutte le prove e i possibili intrecci tra i vari procedimenti.
La questione sollevata da Aiello non riguarda soltanto la posizione di Venditti, ma investe la credibilità dell’intero sistema giudiziario.
L’integrità delle indagini è un imperativo categorico, soprattutto in casi complessi e mediaticamente sensibili come quello di Garlasco.

La trasparenza e l’obiettività delle decisioni processuali sono pilastri fondamentali per assicurare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Il trasferimento dell’inchiesta a Brescia, pertanto, appare non solo opportuno, ma quasi necessario per scongiurare il rischio di una percezione di parzialità o di incompletezza nell’accertamento della verità.

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