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sabato 1 Novembre 2025

Napoli: Inchiesta sul mercato del lavoro, truffa ai migranti

L’inchiesta in corso a Napoli rivela un’inquietante rete di abusi legati all’accesso al mercato del lavoro stagionale per migranti, un sistema orchestrato per estrarre profitti illeciti a danno di lavoratori vulnerabili e, contemporaneamente, minare l’integrità del sistema di immigrazione legale.
L’accelerazione delle indagini, sollecitata da un intervento formale della Presidente del Consiglio, ha portato alla luce una strategia premeditata e sofisticata, che coinvolge un numero significativo di persone, rappresentando quasi la metà dei soggetti inizialmente indagati.

Il nucleo dell’operazione, come emerso dalle confessioni e dai riscontri raccolti, consisteva nella creazione artificiale di un falso bisogno di manodopera stagionale.

Le aziende, in realtà non interessate ad assumere, venivano “preparate” a presentare richieste di permesso di lavoro, spesso gonfiate o inesistenti.
Questo consentiva a intermediari e organizzazioni criminali di manipolare il “click day”, il momento cruciale in cui le domande di permesso di soggiorno vengono presentate online, assicurandosi l’approvazione di un numero consistente di richieste.
L’inganno culminava nel momento in cui i migranti, convinti di aver ottenuto un’opportunità di lavoro legittima, versavano somme di denaro considerevoli, spesso ingenti, agli intermediari, in cambio del permesso di soggiorno.
Una volta ottenuto il documento, i lavoratori venivano poi abbandonati a sé stessi, senza la possibilità di trovare un impiego, finendo così nella condizione di irregolarità, esposti allo sfruttamento e alla marginalizzazione.

Il recupero di 300.000 euro, unito al sequestro preventivo di due milioni già disposto in precedenza, rappresenta un passo significativo nel tentativo di risarcire le vittime e di recuperare i fondi illecitamente acquisiti.

Tuttavia, l’episodio solleva interrogativi profondi sull’efficacia dei controlli e sulla necessità di una revisione radicale del sistema di gestione dei flussi migratori, soprattutto in settori caratterizzati da forte stagionalità e spesso soggetti a dinamiche di sfruttamento.
L’inchiesta non solo mette in luce un reato di truffa di ampia portata, ma evidenzia anche la fragilità di un sistema che, a causa di lacune normative e controlli insufficienti, può essere facilmente manipolato da organizzazioni criminali, alimentando un mercato nero del lavoro e compromettendo l’integrazione di persone in cerca di una vita migliore.

La vicenda richiede un’analisi approfondita delle responsabilità e una riprogettazione dei meccanismi di accesso al mercato del lavoro, al fine di garantire trasparenza, legalità e dignità per i lavoratori migranti.

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