domenica 7 Settembre 2025
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Nuovi Santi: Acutis e Frassati, esempi di fede per i giovani.

La Chiesa cattolica si appresta a celebrare l’ingresso nel pantheon dei santi di due figure giovanili, Carlo Acutis e Pier Giorgio Frassati, eventi che illuminano il percorso di fede con esempi di vita intensi e sorprendentemente contemporanei.
Entrambi, seppur separati da decenni e da esperienze radicalmente diverse, incarnano un ideale di santità accessibile, una testimonianza che trascende le barriere dell’età e della condizione sociale.
Carlo Acutis, scomparso prematuramente nel 2006 a soli quindici anni, si configura come una figura iconica per la generazione millennial.

La sua breve esistenza è stata percorsa da una profonda spiritualità, espressa attraverso un impegno attivo nella divulgazione della fede e nell’assistenza ai più bisognosi.

La sua abilità nell’utilizzare gli strumenti digitali per diffondere messaggi di speranza e carità lo rende un ponte tra la tradizione cristiana e il mondo contemporaneo, un vero “santo digitale”.

La sua immagine, immortalata in felpa e scarpe da ginnastica, ne fa un modello lontano dagli stereotipi di santità, un ragazzo vicino ai coetanei, capace di coniugare passione per la tecnologia e profonda sensibilità umana.

Pier Giorgio Frassati, nato nel 1901 e spentosi a soli ventiquattro anni, rappresenta un altro capitolo significativo di questa narrazione.

La sua vita, intrecciata con le aspre montagne delle Alpi, testimonia un amore per la natura, per il lavoro manuale e per la fede vissuta in semplicità.

Attivo nel movimento sociale e profondamente antifascista, Frassati si è dedicato alla difesa dei più deboli, incarnando un ideale di giustizia e solidarietà che risuona ancora oggi.
La ricorrenza del centenario della sua morte, nel 1925, assume un significato particolare, sottolineando la perdurante attualità del suo messaggio.
La proclamazione di santi da parte di Papa Leone, con la presenza attesa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Piazza San Pietro, segnala l’importanza attribuita dalla Chiesa alla testimonianza di questi due giovani laici.

Essi non sono presentati come figure eccezionali o esemplari irraggiungibili, ma come persone comuni che, attraverso le loro azioni e il loro modo di vivere, hanno saputo illuminare il mondo con la luce della fede e dell’amore.

La loro santità emerge dalla semplicità, dall’impegno concreto, dalla capacità di coniugare la gioia della giovinezza con la ricerca di un significato più profondo nell’esistenza.

Sono modelli di speranza e ispirazione, capaci di parlare al cuore dei giovani e di invitare tutti a riscoprire il valore della fede e dell’amore per il prossimo.

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