La tragedia si è consumata a Jesolo, lungo le rive del Sile, quando un’autovettura, con a bordo una famiglia, è precipitata in acqua nel primo pomeriggio.
Un evento drammatico che ha visto i vigili del fuoco intervenire in maniera tempestiva e risolutiva, sebbene la situazione si sia presentata di estrema gravità.
La dinamica, ancora in fase di ricostruzione da parte delle autorità competenti, sembra indicare una perdita di controllo del conducente come causa probabile della caduta in acqua.
L’impatto con il fiume, nella via Piave, ha visto l’autovettura immergersi rapidamente, con conseguenze particolarmente preoccupanti per il piccolo occupante, un bambino di cinque anni.
Mentre i genitori, in uno scenario di profondo shock e angoscia, sono riusciti a mettersi in salvo e immediatamente allertare i soccorsi, il bambino è rimasto intrappolato all’interno del veicolo sommerso.
Le cinture di sicurezza, progettate per proteggere in caso di incidente stradale, in questa circostanza si sono rivelate un ostacolo alla sua liberazione, trattenendolo all’interno dell’auto che affondava verso il fondo del fiume.
La prontezza e la preparazione dei sommozzatori dei vigili del fuoco si sono rivelate cruciali.
Effettuando un intervento delicato e preciso, i professionisti sono riusciti a raggiungere il veicolo, immerso a una profondità di sette metri, e a estrarre il bambino.
L’operazione di salvataggio, pur avendo avuto esito positivo per quanto riguarda la liberazione del piccolo, non ha cancellato la gravità della situazione.
Il bambino è stato trasportato in codice rosso all’ospedale di Padova, dove si trova ricoverato in condizioni serie, in attesa di accertamenti approfonditi e di una valutazione completa delle sue condizioni cliniche.
La comunità locale è scossa e si stringe attorno alla famiglia, sperando in un rapido e completo recupero del bambino.
L’episodio riapre il dibattito sulla sicurezza stradale, la prevenzione degli incidenti e la necessità di interventi tempestivi e qualificati in situazioni di emergenza.