“Cruciale impegno istituzionale per salvaguardare l’occupazione nel settore automobilistico torinese”

Date:

04 febbraio 2025 – 09:45

Nessuna intesa è stata raggiunta da Filcams Cgil e Fisascat Cisl di Torino con la Yazaki Italia, multinazionale giapponese specializzata nella produzione di cablaggi e componentistica elettrica per l’industria automobilistica. La decisione della Yazaki Italia di licenziare 52 lavoratori su 72 presso la sede di Grugliasco a Torino ha destato preoccupazione e indignazione tra i dipendenti. La motivazione addotta dall’azienda per gli esuberi è stata il taglio delle commesse da parte della Maserati, sottolineando una crisi irreversibile e strutturale nel settore.La scelta della Yazaki Italia di trasferire il magazzino in Campania ha ulteriormente complicato la situazione, comunicando ai dipendenti del customer service la procedura di licenziamento collettivo. Nonostante le richieste dei sindacati, l’azienda si è dimostrata restia ad utilizzare gli ammortizzatori sociali che avrebbero potuto garantire una maggiore tutela occupazionale mentre si cerca una soluzione alla crisi.Filcams Cgil e Fisascat Cisl hanno annunciato che il 5 febbraio si recheranno presso la Regione per chiedere un impegno alle istituzioni al fine di trovare una soluzione condivisa che assicuri garanzie e speranze ai lavoratori coinvolti. Inoltre, verranno richieste maggiori garanzie per i restanti 20 dipendenti all’interno del gruppo Yazaki, ai quali finora non è stato presentato alcun piano industriale.La crisi che sta interessando il comparto Automotive ha impatti significativi sul territorio torinese, rendendo ancora più urgente trovare soluzioni concrete per i lavoratori coinvolti. Il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori della Yazaki Italia previsto per il 5 febbraio davanti alla sede della Regione Piemonte rappresenta un momento importante di mobilitazione e sensibilizzazione sul tema degli ammortizzatori sociali e della salvaguardia dell’occupazione.La chiusura della Gurit a Volpiano con conseguente delocalizzazione in Cina, con il licenziamento di 56 lavoratori su un totale di 643 dipendenti, evidenzia ulteriormente le sfide che il settore industriale sta affrontando. È fondamentale che le istituzioni locali e nazionali si impegnino attivamente per supportare i lavoratori in questo periodo difficile e garantire prospettive future più stabili e sicure nel mercato del lavoro automobilistico.

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