La 36ª edizione del Praemium Imperiale, prestigioso riconoscimento artistico internazionale, celebra quest’anno cinque figure di spicco che incarnano l’eccellenza creativa in ambiti diversi, testimoniando un profondo impatto culturale a livello globale.
La Japan Art Association, istituzione culturale di primaria importanza in Giappone, ha premiato personalità che hanno saputo plasmare il linguaggio artistico del nostro tempo, elevando la riflessione estetica e stimolando un dialogo interculturale.
Marina Abramović, artista serba di fama internazionale, riceve il premio nella sezione scultura, consacrazione di una carriera dedicata a performance artistiche radicali che interrogano i confini del corpo, della mente e della resilienza umana.
La sua pratica, spesso provocatoria e visceralmente coinvolgente, ha ridefinito i confini dell’arte performativa, spingendo lo spettatore a confrontarsi con i propri limiti e con la precarietà dell’esistenza.
Abramović non si limita a rappresentare, ma *vive* l’arte, trasformando il corpo in strumento di indagine e di connessione con il pubblico.
Peter Doig, pittore scozzese, si aggiudica il premio pittura per la sua capacità unica di navigare tra realtà e sogno, creando paesaggi onirici e figure enigmatiche che evocano un senso di mistero e nostalgia.
La sua pittura, caratterizzata da una maestria tecnica impeccabile e da una sensibilità poetica profonda, si colloca a cavallo tra figurazione e astrazione, offrendo molteplici livelli di interpretazione.
Doig, figura chiave della “Nuova pittura figurativa”, attinge a un immaginario personale ricco di riferimenti letterari e cinematografici, creando opere di grande suggestione emotiva.
L’architetto portoghese Eduardo Souto de Moura, insignito del premio architettura, incarna un approccio progettuale che privilegia l’integrazione armonica con l’ambiente circostante, con un’attenzione particolare alla luce e alla percezione dello spazio.
Souto de Moura, sostenuto per anni dal Comitato italiano, crea opere che dialogano con il paesaggio, rispettandone l’identità e valorizzandone la bellezza intrinseca.
La Casa das Histórias Paula Rego, situata nei pressi di Lisbona, ne è un esempio emblematico, un luogo che celebra la creatività e l’immaginazione.
András Schiff, pianista ungherese di fama mondiale, riceve il premio musica per la sua interpretazione virtuosa e la sua profonda comprensione del repertorio classico.
Schiff non è solo un interprete, ma un vero e proprio “direttore-pianista”, capace di trasmettere con passione e intensità il significato intrinseco delle opere.
La sua dedizione alla perfezione tecnica e la sua capacità di comunicare emozioni complesse lo rendono uno dei pianisti più autorevoli del nostro tempo.
Anne Teresa De Keesmaeker, coreografa belga, riceve il premio teatro/cinema per la sua visione innovativa e la sua capacità di fondere musica e movimento in performance coinvolgenti.
De Keesmaeker, figura di spicco della danza contemporanea dagli anni ’80, ha saputo creare un linguaggio coreografico originale e potente, che esplora la relazione tra corpo, spazio e suono.
La sua ricerca artistica, caratterizzata da un’attenzione particolare alla musicalità del movimento, ha influenzato generazioni di coreografi e danzatori.
Oltre ai prestigiosi premi individuali, la Japan Art Association ha riconosciuto il talento emergente assegnando la Borsa di Studio per Giovani Artisti al National Youth Theatre di Londra, istituzione storica che ha contribuito a formare alcuni dei più grandi attori britannici.
La cerimonia di premiazione, che si terrà a Tokyo il 22 ottobre sotto l’egida del principe Hitachi, rappresenterà un momento di celebrazione dell’arte e della cultura, e un’occasione per rafforzare il dialogo tra Oriente e Occidente.