La terza stagione di “Call My Agent – Italia” si configura come un atto di profonda riflessione, intriso di malinconia e rinnovamento, e profondamente segnato dalla perdita di Marzia D’Ubaldi.
La sua eredità, incarnata in un approccio etico e passionale al mestiere di agente, continua a influenzare le dinamiche dell’agenzia CMA, dove la quota maggioritaria e, di conseguenza, il futuro dell’azienda, dipendono dalla scelta di chi si aggiudicherà Luca Argentero, suo assistito prediletto.
La scomparsa di Elvira, figura materna e pilastro dell’agenzia, ha lasciato un vuoto incolmabile e costringe gli agenti a confrontarsi con la loro stessa vulnerabilità, rivelando aspetti privati che fino ad allora erano rimasti celati.
La serie, prodotta da Sky e Palomar, esplora le conseguenze di questa perdita, non edulcorandone il peso emotivo, ma utilizzandola come motore di crescita e maturazione per i personaggi.
La nuova stagione, che ritorna il 14 novembre, introduce un panorama di guest star che, pur interpretando se stessi, amplificano le dinamiche narrative e offrono uno sguardo satirico e acuto sul mondo dello spettacolo.
Accanto a nomi come Michelle Hunziker e Aurora Ramazzotti, Stefania Sandrelli, il cast di “Romanzo Criminale – La serie”, Miriam Leone e la coppia Ficarra e Picone, si staglia la figura di Luca Argentero, il cui inatteso annuncio di abbandono della recitazione per dedicarsi alla famiglia crea uno stallo narrativo cruciale.
La trama si arricchisce di nuovi elementi, con l’introduzione di Gianmarco Saurino nei panni di un intermediario tra Italia e Stati Uniti, figura ambigua che introduce conflitti e dinamiche internazionali.
Nicolas Maupas, interpretando se stesso, offre un elemento di contrasto, incarnando un’etica professionale che si scontra con le logiche di potere del settore.
Il regista Simone Spada, subentrando al precedente team creativo, inietta nuova linfa vitale alla serie, spingendo gli attori e gli sceneggiatori a esplorare territori inesplorati.
L’elemento comico, sempre presente, si fa più sofisticato, intriso di amarezza e consapevolezza delle fragilità umane.
La scrittura, curata da Federico Boccomo, affronta temi come la famiglia, l’ambizione, la perdita e il rapporto conflittuale tra vita privata e successo professionale, con una sensibilità che si allontana dalle semplificazioni e dalle convenzioni del genere.
Il ritorno di Luana (Emanuela Fanelli) e Corrado Guzzanti, confermano l’intento di mantenere la serie ancorata a un’identità riconoscibile, mentre le nuove storie di personaggi, come quello di Argentero, dimostrano una volontà di innovazione e approfondimento.
La conclusione della stagione lascia presagire nuovi sviluppi, anticipando il legal drama “L’avvocato Ligas”, che vedrà Argentero protagonista nel 2026.
Un progetto che, come un eco del passato, riaccende l’interesse del pubblico verso un personaggio che, inaspettatamente, ha scelto di cambiare rotta.







