martedì 23 Settembre 2025
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Irene Abrigo: Musica, impegno sociale e il Lucignano Music Festival

Irene Abrigo, violinista di origine italo-svizzera, incarna un approccio all’arte che trascende la mera performance, elevandola a strumento di connessione umana e catalizzatore di cambiamento sociale.
La sua carriera, costellata di impegni di risonanza globale, si intreccia con un profondo senso di responsabilità verso le comunità svantaggiate, un filo conduttore che si manifesta in iniziative di beneficenza, collaborazioni artistiche innovative e un costante dialogo con il tessuto sociale.
Il Lucignano Music Festival, diretto artisticamente da Abrigo dal 2021, ne è l’espressione più compiuta.
Questo evento, un crogiolo di talento italiano e internazionale – con figure come il violista Jurg Dahler, i pianisti Roberto Prosseda e Alessandra Ammara, il clarinettista Tommaso Lonquich e il violoncellista Daniel Blenduf – non è solo un festival di musica da camera, ma un vero e proprio laboratorio culturale che coinvolge attivamente le scuole del borgo toscano.
La scelta del tema “Guerra e Pace” per l’edizione corrente ha guidato la selezione del repertorio, culminata nell’interpretazione carica di emozione del Quartetto per la Fine del Tempo di Messiaen, composto in un campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale.

L’accostamento di Shostakovich e Mozart nel concerto conclusivo ha rappresentato un atto di speranza, un tentativo di illuminare le ombre con la bellezza e l’armonia.
Per Abrigo, la musica non è mero intrattenimento, ma un potente mezzo di riflessione, capace di stimolare un’interiorizzazione profonda del senso della vita, dell’amore e del rispetto reciproco.

Crede fermamente che l’ascolto e la pratica musicale promuovano l’empatia, la consapevolezza di sé e, di conseguenza, migliorino la capacità di prendere decisioni responsabili a livello personale e collettivo.
Un approccio che si traduce in una maggiore sensibilità verso gli altri e una più profonda comprensione delle dinamiche sociali.
Questa visione ha portato alla nascita di Pourquoipas, un’associazione fondata a Losanna nel 2015 con l’obiettivo di mettere la musica al servizio della società.
Le collaborazioni con l’UNHCR per i rifugiati, prima che la questione diventasse centrale nel dibattito europeo, e con il Comitato Olimpico Internazionale per l’educazione sportiva, testimoniano l’impegno costante di Pourquoipas.
L’esperienza di esibirsi in una prigione di Losanna, dove il contatto umano era spesso assente, ha lasciato un segno indelebile, soprattutto per l’immagine di un detenuto il cui sorriso, silenzioso e profondo, è rimasto impresso nella memoria di Abrigo.

La perdita prematura di una cara amica, violinista affetta da cancro, ha rappresentato un momento di profonda sofferenza, mitigato però dalla forza e dal senso di comunità offerti dal Festival di Lucignano.

La musica, in questo contesto, si è rivelata un balsamo, una fonte di resilienza e un motivo per continuare a guardare avanti.
L’attenzione di Abrigo si estende anche al mondo degli anziani, con concerti regolari nelle case di riposo, sia a Losanna che a Lucignano.
Questi incontri, spesso preludio alle performance ufficiali, creano un legame speciale con gli ospiti, che diventano un pubblico affezionato.
La recente scomparsa di una delle loro più grandi sostenitrici ha aggiunto una nota di tristezza a questa esperienza, sottolineando il valore umano e sociale di queste iniziative.

L’attività di Abrigo si arricchisce di nuove sfide artistiche: la registrazione del suo primo disco solistico dedicato alle prime tre sonate di Bach, in uscita nei prossimi mesi, e una collaborazione con la neonata Associazione Ezio Bosso, preludio a un concerto alla Liszt Academy di Budapest.
E, infine, l’invito a esibirsi per la terza volta alla Carnegie Hall, un onore che testimonia il suo talento e la sua crescente importanza nel panorama musicale internazionale, sotto la direzione di Salvatore Di Vittorio e la Chamber Orchestra di New York.

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