“Margherita – Un incontro al di là del tempo” di Annalisa Terranova (Ianieri Edizioni, 188 pp.
, 18 euro) esplora il microcosmo condominiale come specchio di un’umanità alla ricerca di senso, superando la semplice narrazione di vicinato per addentrarsi in un viaggio iniziatico.
L’ambientazione, un condominio apparentemente ordinario, assume il ruolo di un palcoscenico dove si svelano dinamiche archetipiche: l’accoglienza, l’esclusione, la protezione e il pericolo, temi universali declinati in chiave contemporanea.
Terranova non si limita a riproporre il topos letterario del palazzo abitato da personaggi eccentrici, ma lo trasforma in un vero e proprio laboratorio di trasformazione spirituale.
Il romanzo si articola attorno a due figure femminili, due incarnazioni della stessa anima, separate da secoli ma unite da un destino comune.
Margherita, la prima, vissuta nel XIII secolo, emerge dalle cronache storiche di un borgo toscano, una figura controversa, di straordinaria bellezza, costretta all’esilio dalla propria famiglia.
Trova rifugio a Cortona, dove la sua profonda spiritualità la porta a essere venerata come santa, una nuova Maddalena capace di redenzione e elevazione.
La seconda Margherita, contemporanea, è una giovane donna intrappolata in una vita anonima, una commessa romana schiacciata dalla solitudine e dall’incomunicabilità.
La sua fede è frammentata, il suo spirito soffocato da un senso di risentimento e alienazione.
Il racconto si concentra sul suo percorso di guarigione, innescato dall’affitto di un nuovo appartamento in un condominio insolito.
Questo non è un semplice luogo di residenza, ma un ecosistema umano dove individui singolari, custodi di conoscenze esoteriche e di un’antica saggezza, coltivano passioni e studi lontani dal tumulto del mondo esterno.
Attraverso l’incontro con questi personaggi illuminati, la Margherita moderna intraprende un percorso di auto-scoperta, un viaggio interiore costellato di simbolismi e richiami a tradizioni spirituali dimenticate.
Il romanzo si configura come un’allegoria della ricerca di significato in un’epoca di smarrimento, un’esplorazione delle connessioni nascoste tra passato e presente, tra la vita terrena e la dimensione trascendentale.
L’incontro con la Margherita del passato non è un mero evento narrativo, ma una rivelazione profonda, un’opportunità di riconciliazione con se stessi e con la propria storia.
Il romanzo, quindi, si propone di interrogare il lettore, invitandolo a riscoprire la propria interiorità e a cercare la luce interiore capace di illuminare il cammino, accompagnato, simbolicamente, da un coro di voci che testimoniano la possibilità di una rinascita spirituale.