lunedì 6 Ottobre 2025
18.1 C
Rome

Olly: Fragile, Vero, Umano. Dietro il Successo, un Ragazzo.

L’eco del successo è assordante: la vittoria a Sanremo, il rifiuto di cimentarsi in Eurovision, un album che continua a scalare le classifiche, singoli che generano un fiume inarrestabile di streaming. Eppure, Olly, a ventiquattro anni, afferma con veemenza il diritto di sperimentare la fragilità, la banalità dell’essere giovane.
“Ho bisogno di sentirmi un deficiente,” canta in “Il Brivido della Vita”, brano inedito incluso nella riproposizione di “Tutta Vita (sempre)”, il suo album, ancora in cima alle classifiche grazie alla produzione di Juli.

Queste parole sono più di un semplice verso; sono un manifesto, una dichiarazione d’intenti.
Dietro l’immagine di un artista acclamato, riconosciuto in strada, si cela il desiderio di preservare la libertà di essere imperfetto.
Un diritto che ogni ragazzo dovrebbe possedere, al di là della fama e del successo.

Olly si distanzia dall’immagine patinata del “ragazzo della porta accanto”, scegliendo di svelare la sua umanità, la sua imperfezione, l’assenza di titoli accademici o di un’arroganza gratuita.
Si posiziona in una zona grigia, in un limbo tra l’eroe e l’uomo comune.
L’episodio del tavolo imbrattato in un ristorante, durante l’estate, ha amplificato questo sentire.
La necessità di sentirsi vivo, di vibrare in maniera autentica, permea l’intero disco, non come scelta a tavolino, ma come naturale evoluzione del suo percorso artistico.
“Vivo, vita, vivere” non sono parole casuali, ma elementi costitutivi di un racconto intimo e onesto.
Il successo, inseguito con dedizione, non è privo di ombre.

La notorietà impone una costante attenzione, un filtro che Olly cerca di eludere.
Un gesto semplice come andare al bar diventa un’esperienza diversa, mediata dagli sguardi e dalle richieste di foto.
La sua gratificazione più autentica risiede nel dialogo con i fan, nel vedere il loro stupore di fronte alla naturalezza di un campione di Sanremo che si rivela essere, semplicemente, una persona.

Di quel ragazzo che un tempo era, resta principalmente la musica, il suo rifugio e il suo punto fermo.
A mantenerlo con i piedi per terra contribuiscono gli amici di sempre, un baluardo contro i rischi insiti nella fama, capaci di esprimere un giudizio schietto, senza filtri.
Olly rifiuta i complimenti acritici, preferendo un confronto leale e costruttivo.
La chiave del suo successo, secondo lui, non risiede nella strategia di vendita, ma nella capacità di comunicare con semplicità e onestà.

“Così così” è un brano che fotografa un momento di introspezione, una resa dei conti con se stesso.
Il peso dei messaggi sui social, inizialmente traumatico – accuse di miracolato, raccomandato, omofobo, perfino di “costruzione a tavolino” – lo ha profondamente scosso.
In quel momento, emerge Olly, che si assume la responsabilità di Federico, il suo nome all’anagrafe.

Anche l’influenza della stampa, pur non essendo stata negativa, ha contribuito a plasmare una certa percezione.
Tuttavia, Olly ha sempre preferito non edulcorare la sua immagine per compiacere un pubblico desideroso di stereotipi.
La musica resta l’argomento centrale, l’essenza del suo essere artista.

Forse, avrebbe evitato l’attenzione di programmi come “Striscia la Notizia”, ma il percorso è costellato di momenti, appunto, “così così”.

Ora, dopo la riproposizione dell’album, è tempo di un ambizioso tour nei palasport, un’evoluzione naturale dopo le due date sold-out all’Ippodromo Snai di Milano.

È stato lì, in quel luogo, che è nata la convinzione di poter raggiungere traguardi ancora più importanti.

Il tour inizierà dalla sua Genova, culminando in un evento straordinario: la riapertura delle porte dello Stadio Ferraris dopo ventuno anni, un omaggio alla musica che riecheggia l’esperienza di Vasco Rossi, un parallelo emozionante per un artista in ascesa.
La prospettiva degli stadi genera un misto di timore e conforto, amplificato dal fatto di tornare alle origini.
Ma il futuro è aperto a nuove sfide, a nuove conquiste.
Dopo gli stadi, forse, si andrà su Marte?

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -