Enrico Brizzi ha dedicato trent’anni a percorrere una traccia invisibile, un’eco di pensiero e scrittura che lo ha legato a Pier Vittorio Tondelli, figura catalizzatrice di un’epoca e di un modo di intendere il racconto.
Non si è trattato di un’amicizia diretta, ma di una risonanza intellettuale, un dialogo silenzioso mantenuto attraverso appunti e riflessioni accumulate nel tempo.
Ora, questa paziente opera di decifrazione si materializza in ‘Super Tondelli’, un libro che non è semplice biografia, ma un’esplorazione profonda dell’eredità di uno scrittore che, nonostante la breve esistenza (1955-1991), ha lasciato un’impronta indelebile sulla letteratura italiana.
Tondelli, con la sua scrittura visceralmente contemporanea, ha incarnato una nuova sensibilità, un approccio spietato e onesto nel rappresentare le contraddizioni di una generazione smarrita e alla ricerca di identità.
La sua opera, segnata da un’urgenza espressiva e da un’attenzione particolare ai margini sociali, ha rivoluzionato il panorama editoriale degli anni Ottanta, aprendo la strada a una narrativa più autentica e vicina alle esperienze dei giovani.
Brizzi, che a soli diciassette anni aveva già riscosso un notevole successo con ‘Jack Frusciante è uscito dal gruppo’, riconosce in Tondelli una figura di riferimento, un mentore silenzioso, il “cugino maggiore” di cui si fidava per consigli letterari e musicali.
L’esistenza stessa di ‘Super Tondelli’ è figlia di un’opportunità editoriale, della volontà di HarperCollins di dare voce a scrittori che raccontano altri scrittori.
Senza questa iniziativa, i trent’anni di appunti di Brizzi sarebbero rimasti confinati nell’archivio della sua memoria, mai trasformati in un libro.
L’importanza di Tondelli risiede anche nel coraggio di aver rivolto la propria attenzione ai giovani, concedendo loro spazio e credibilità in un’epoca dominata da una narrativa spesso elitaria e distaccata.
Il progetto “Under 25”, con il suo approccio innovativo, ha rappresentato una vera e propria svolta, permettendo a giovani scrittori come Brizzi stesso di emergere e di far sentire la propria voce.
È proprio grazie a questa apertura che un diciassettenne come lui ha potuto affermare con orgoglio: “Anche io ho scritto la mia roba.
”‘Super Tondelli’ non è quindi solo un omaggio a un talento precoce e perduto troppo presto, ma una riflessione sul ruolo dello scrittore, sulla responsabilità di dare voce alle nuove generazioni e sulla capacità della letteratura di creare ponti tra mondi apparentemente distanti.
È un libro che invita a riscoprire un autore fondamentale per comprendere l’evoluzione del romanzo italiano e a interrogarci sul significato di essere giovani oggi.