21 gennaio 2025 – 21:01
Gunter Demnig, l’artista tedesco che ha dato vita alle pietre d’inciampo, è un vero e proprio custode della memoria. Con il suo progetto iniziato negli Anni 90 del Novecento, ha creato dei simboli tangibili che si stagliano come sentinelle silenziose di fronte alle abitazioni delle vittime delle persecuzioni nazifasciste in tutta Europa. Ogni pietra d’inciampo racchiude una storia di sofferenza e tragedia che non può e non deve essere dimenticata.Federico Zoja, noto insegnante e scrittore aostano, ha deciso di dedicare un nuovo libro alla narrazione di dodici di queste migliaia di storie commoventi. Il volume, intitolato “Le pietre d’inciampo” e pubblicato da Einaudi Ragazzi, è un tributo alle vittime del passato e un monito per le generazioni future.Attraverso la voce di Zoja scopriamo il coraggio e la determinazione di Gunter Demnig, che nonostante i suoi 78 anni continua instancabilmente a viaggiare per l’Europa per posare nuove pietre d’inciampo. Le storie raccontate nel libro spaziano tra diverse categorie di perseguitati durante il regime nazista: sinti, rom, omosessuali, oppositori politici, malati di mente, senza fissa dimora e non solo ebrei.La sfida più grande per Zoja è stata selezionare soltanto dodici storie da raccontare tra oltre 100 mila episodi di deportazione avvenuti durante quel periodo buio della storia europea. Attraverso una scrupolosa ricerca documentale e la lettura approfondita delle vicende personali delle vittime, Zoja è riuscito a restituire dignità e voce a coloro che sono stati ingiustamente privati della propria libertà e dignità umana.”Le pietre d’inciampo” non è solo un libro sulla memoria storica ma anche un grido contro l’oblio e l’intolleranza. Grazie a opere come quelle di Demnig e alla sensibilità degli autori come Zoja possiamo continuare a onorare il passato per costruire un futuro migliore basato sulla conoscenza, la comprensione reciproca e il rispetto per ogni singola vita spezzata dall’orrore della guerra.
