19 gennaio 2024 – 00:12
Nella sala cinematografica, il film “Cuori infranti” con Emma Stone ha vinto il premio Leone d’oro.
Una storia ispirata da Frankenstein, ma con una fondamentale differenza. Il creatore di Frankenstein trova repellente la sua creatura, mentre il mio personaggio la ama, agisce per darle una seconda vita, una nuova possibilità. Non è un esperimento ortodosso, accettabile o etico, ma lui pensa di avere uno scopo positivo e generoso. Questo è come Willem Dafoe vede Godwin Baxter (chiamato God dagli intimi), lo scienziato sfigurato (che richiedeva sei ore di trucco al giorno), delirante quanto appassionato, a cui dà vita in Povere Creature! La favola dark comedy visionaria e sociale, steampunk e futuristica, che ha vinto il Leone d’oro all’ultima Mostra del cinema di Venezia grazie al regista Yorgos Lanthimos (La Favorita). Il film, tratto dal romanzo Alasdair Gray e distribuito da Walt Disney Company Italia a partire dal 25 gennaio, è considerato uno dei principali contendenti agli Oscar (ha già vinto due Golden Globe Awards, in cui era nominato anche Dafoe). Tra gli altri film in lizza ci sono Oppenheimer e Barbie. Nel cast c’è Emma Stone nel ruolo principale di Bella Baxter, la creatura alla quale Godwin ha ridato vita. Bella compie un sorprendente viaggio di formazione: prende coscienza di sé stessa e si libera a livello fisico, emotivo, culturale e sessuale. È un racconto in cui gli uomini spesso si perdono; un riflesso della crisi maschile attuale? “Sicuramente nel film, con grande umorismo, si raccontano uomini molto oppressivi nei confronti delle donne”, spiega l’attore durante un incontro con i giornalisti a Roma. Dafoe, che ha anche la cittadinanza italiana e considera Roma come casa sua insieme alla moglie regista Giada Colagrande, aggiunge: “Il film mostra anche come la resistenza sessuale delle donne sia molto superiore alla nostra e questa è probabilmente una delle ragioni per cui gli uomini hanno cercato di tenerle sottomesse per così tanto tempo. D’altra parte, stiamo vivendo un cambiamento epocale nella posizione delle donne rispetto agli uomini. Forse 20 anni fa questo film non sarebbe stato accolto così bene come oggi”. Dafoe ammette di non sapere come salvare gli uomini e scherza dicendo che è già abbastanza cercare di salvare se stesso. Comunque, il film racconta un percorso di liberazione personale attraverso una prospettiva femminile che è fondamentale. Essendo figlio di medici, interpretare un dottore gli ha permesso di entrare subito in sintonia con il personaggio. È cresciuto circondato da strumenti chirurgici, terapie e la clinica del padre. Non ha mai avuto paura della malattia. Lanthimos crea un mondo solido nel film e sta agli spettatori entrarci; quando corregge qualcosa lo fa in modo provocatorio e divertente. Emma Stone offre una performance meravigliosa ed è il fulcro del film. Ha una relazione speciale con Yorgos ed è diventata quasi la sua musa (Dafoe ha recentemente girato con il regista e l’attrice anche il più intimo Kinds of Kindness). Stone non si comporta come una diva, è flessibile e dotata di un grandissimo talento. È stato un set molto felice. Con oltre 100 film all’attivo, Dafoe ha lavorato con maestri del cinema come Scorsese, Von Trier, Lynch, Friedkin, Ferrara, Cronenberg, Spike Lee, Zhang Yimou e Del Toro. Ha anche collaborato con autori emergenti come Sean Baker, Dee Rees e Robert Eggers (con cui tornerà in Nosferatu nelle sale americane alla fine del 2024) ed è stato recentemente premiato con una stella sulla Hollywood Walk of Fame. La cerimonia è stata bellissima e Dafoe si è sentito parte di una comunità grazie agli amici e ai registi con cui ha lavorato che hanno fatto discorsi meravigliosi. È stato divertente ed emozionante, anche se fa impressione pensare che quella stella sarà ancora lì dopo la sua scomparsa. L’attore
