Il verdetto del giudice ha portato alla liberazione su cauzione di un milione di euro.
L’ex calciatore brasiliano Dani Alves, accompagnato dalla sua avvocata Ines Guardiola e scortato dalla polizia, è finalmente uscito dal carcere di Brians 2 a Barcellona, dove ha trascorso gli ultimi 22 mesi detenuto per lo stupro di una giovane ragazza di 23 anni avvenuto nella notte tra il 30 e il 31 gennaio 2022 presso la discoteca Sutton. La sentenza di primo grado lo ha condannato a 4,5 anni di reclusione e al pagamento di un risarcimento di 150.000 euro alla vittima. Nonostante ciò, Alves ha mantenuto un silenzio impenetrabile.Prima del suo rilascio, il Tribunale di Barcellona ha confermato che la difesa del giocatore ha versato una cauzione milionaria di 1 milione di euro e ha consegnato entrambi i suoi passaporti – brasiliano e spagnolo – come parte delle misure cautelari per la sua libertà vigilata in attesa dell’esito del processo. Il giudice ha quindi ordinato la sua liberazione imminente. Tuttavia, ad Alves è stato imposto l’obbligo di presentarsi settimanalmente in tribunale ogni venerdì e gli è stato vietato avvicinarsi a meno di un chilometro dalla vittima dello stupro.L’ex difensore del Barcellona, della Juventus e del Paris Saint-Germain ha incontrato difficoltà nel raccogliere la somma richiesta per la cauzione poiché si trovava in una delicata situazione finanziaria dopo aver visto interrotto il suo contratto con il club messicano Pumas a seguito delle accuse di violenza sessuale. Inoltre, i suoi beni erano stati sequestrati a seguito delle azioni legali intraprese dall’ex moglie.La condanna inflitta rappresenta la metà della pena richiesta dalla pubblica accusa, che si è opposta alla scarcerazione dell’ex calciatore annunciando ricorso in appello. Durante il processo, Alves prima negò categoricamente qualsiasi coinvolgimento con la vittima per poi ammettere infine l’accaduto sostenendo che si era trattato di un rapporto consensuale alterato dall’eccessivo consumo d’alcol.Anche l’avvocato della parte civile che rappresenta la vittima ha annunciato ricorso contro la sentenza emessa in primo grado e contro la decisione sulla libertà provvisoria concessa al giocatore brasiliano, lasciando aperta la possibilità che tale libertà possa essere revocata in futuro mediante un’apposita disposizione giudiziaria.