Incontro con Gad Lerner, in occasione del Giorno della Memoria, in programma per domenica 28 gennaio, ore 17 al Teatro Giacosa di Ivrea con il Patrocinio e il sostegno della Città di Ivrea e con la partecipazione del sindaco Matteo Chiantore.

Non è mai facile evocare il periodo della Shoah per rendere omaggio alle vittime, meditare sulla Storia e ravvivare la fiamma della Memoria; quest’anno gli eventi del 7 ottobre in Israele e il violento conflitto ancora in corso che ne è conseguito si riverberano sul significato della Giornata e la rendono forse ancora più necessaria. Per guidare questa delicata riflessione, abbiamo invitato l’autorevole giornalista e scrittore Gad Lerner, al quale vanno i nostri più vivi ringraziamenti per la gentile disponibilità. Organizzeremo con il nostro ospite una forma di conversazione nella quale cercheremo di far convergere anche eventuali domande del pubblico, sempre sul tema della Giornata.

La prima parte dell’incontro sarà dedicata alla premiazione del concorso intitolato “Raccontiamo la Shoah”, lanciato all’inizio di settembre all’attenzione degli allievi delle classi 3e e 4e di tutte le Scuole superiori di Ivrea e organizzato sempre dal Forum e dalla Comunità ebraica, con inoltre il Club Unesco per Ivrea. I premi saranno consegnati ai vincitori dallo stesso Sindaco di Ivrea.

L’ingresso al Teatro Giacosa sarà libero e gratuito. Si potrà inoltre seguire l’evento in diretta su YouTube e successivamente vederlo o rivederlo sul nostro canale ForumDemocratico.

Segnaliamo infine che la libreria Mondadori proporrà copie dei più rimportanti titoli di Gad Lerner e che sarà attivato il firmacopie alla fine dell’evento.

Dazi, Tajani: “Nessuno si salva? Preferisco vedere fatti concreti”

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(Adnkronos) – Nessuno si salva dai dazi Usa? “Io preferisco vedere i fatti concreti, poi ci possono essere dichiarazioni che sono finalizzate alla trattativa, vediamo come andrà la trattativa tra l'Unione europea che è quella competente, noi dobbiamo essere uniti, noi europei, guai a dividerci, guai a voler parlare ciascuno per conto proprio”. Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando con la stampa sulla nave ‘Marceglia’ le parole del presidente Donald Trump, secondo cui “nessuno si salva” dai dazi.  “Tutti quanti a Bruxelles riconoscono l'importanza del viaggio di Giorgia Meloni perché il nostro Presidente del Consiglio non va a trattare (a Washington, ndr) per l'Italia contro l'Europa, ma va a sostenere posizioni che sono europee, in contatto sempre con Ursula von der Leyen”, ha aggiunto Tajani sottolineando che “anche fra amici a volte possono esserci momenti di contrasto, ma questo non significa che si debba cambiare strategia, i problemi si affrontano e si risolvono insieme, per questo è importante il dialogo, il confronto, e bene ha fatto Trump a sospendere l’applicazione dei dazi e bene ha fatto l'Europa a rispondere nella stessa maniera”. “Ora bisogna andare avanti con il dialogo, questo è fondamentale, ce lo chiedono tutte le imprese – ha ribadito – noi stiamo cercando di aiutare le imprese italiane utilizzando il buonsenso, senza farci prendere dal panico, senza reagire in maniera inconsulta, perché la calma è la virtù dei forti”.  “Non so di cosa sia trattato, certamente è inaccettabile, i russi non hanno fatto un errore quando hanno deciso di invadere l'Ucraina violando qualsiasi regola del diritto internazionale, quando si fa una guerra e si scatenano attacchi di questo tipo ci possono stare pure gli errori, ma gli errori sono inaccettabili perché rientrano in una strategia complessiva”, ha dichiarato Tajani, commentando il raid russo di domenica a Sumy, che ha provocato oltre 30 morti, sarebbe stato “un errore”. “Il problema è che non so quanto sia stato un errore, però c'è sempre stato un attacco contro l'Ucraina – ha proseguito – anche se avessero voluto bombardare un'altra zona, sarebbe stato sempre parte di un'aggressione e quando si aggredisce si commettono anche volutamente o non volutamente degli errori. Il fatto è che la popolazione civile ucraina sta pagando un prezzo altissimo”. “Putin ancora non sta rispondendo ai messaggi americani” ma se la Russia continua a non voler “affrontare questo dialogo”, al contrario di Kiev, “mi pare che anche da parte statunitense si rischi di avere una reazione negativa”, ha quindi dichiarato il ministro degli Esteri. “Io non credo che gli americani accetteranno di non avere risposte da parte di Putin, quindi è chiaro che qualche segnale è partito da Washington – ha spiegato – temo che ci sarà una ulteriore scelta americana, possono infliggere sanzioni, questo bisogna chiederlo agli Stati Uniti, però certamente respingere gli sforzi americani per costruire la pace sarebbe un atto grave da parte del Cremlino”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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