Dazi Usa: l’impatto sulla produttività italiana si stima attorno allo 0,3%

La decisione americana sulla tassazione delle importazioni ha scosso l’intero panorama economico italiano, generando una risonanza che si riflette in modo profondo su vari comparti dell’economia nazionale. L’impatto complessivo sugli indicatori di produttività è calcolato essere intorno allo 0,3% del valore aggiunto totale, un margine significativo se rapportato alla dimensione complessiva del nostro sistema economico.Gli effetti più evidenti dei dazi Usa si registreranno senza dubbio nel settore delle importazioni di beni materiali, che subirà una compressione diretta della propria base produttiva, con conseguente riduzione del volume di vendita e incidenza sul mercato. Il tessile rappresenta un caso emblematico: il costo maggiore in ingresso per gli impianti produttivi darà luogo a una reazione a catena che si estenderà anche alle altre filiere.Nell’agroalimentare, i dati indicano una caduta dei volumi di acquisto del 10% circa, con un impatto rilevante sulla filiera dell’olivicoltura in particolare. Anche il settore automotive non resta immune, dove le maggiorate tasse incidono a livello delle importazioni per la componente meccanica dei veicoli, fattore che contribuisce alla riduzione della massa saliente sul mercato interno.Il comparto del made in Italy subirà una diminuzione della propria quota di mercato estero, con una ricaduta sull’intero sistema produttivo nazionale. I dati raccolti attestano come le esportazioni italiane verso i paesi terzi avranno un decremento stimabile intorno al 2% circa rispetto allo scenario base.La crescita del valore aggiunto, che era stata caldeggiata dal governo per sostenere l’economia nazionale in questi ultimi anni di crisi internazionali, viene così rallentata. L’incremento stimato intorno al 1% è meno significativo rispetto a quanto sperato e rappresenta un ostacolo considerevole per il perseguimento degli obiettivi economici fissati dal governo.