Decisione storica del Tar del Lazio sull’uso terapeutico del cannabidiolo: sospesa classificazione come sostanza stupefacente, aperta nuova fase di regolamentazione.

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Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha emesso una decisione storica sospendendo l’efficacia del decreto emanato dal Ministero della Salute che classificava le composizioni orali contenenti cannabidiolo (Cbd) come sostanze stupefacenti. Questa mossa senza precedenti è stata accolta con favore da Imprenditori Canapa Italia (Ici), che aveva presentato un ricorso contro la decisione ministeriale. I giudici amministrativi hanno deciso di convocare un’udienza di merito per il prossimo 16 dicembre, dove verrà esaminata in dettaglio la questione e si cercherà di trovare una soluzione equa e basata su evidenze scientifiche. Questo pronunciamento rappresenta un importante passo avanti nella comprensione e regolamentazione delle sostanze derivate dalla canapa, aprendo la strada a una maggiore consapevolezza e approfondimento sulle potenzialità terapeutiche del Cbd. La decisione del Tar del Lazio potrebbe avere ripercussioni significative non solo sul settore della salute, ma anche sull’industria della canapa e sulle politiche pubbliche riguardanti il suo utilizzo. Resta da vedere come questa sentenza influenzerà il dibattito in corso sulla legalizzazione e regolamentazione delle sostanze derivate dalla cannabis, portando forse a una revisione delle attuali normative in materia.

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