18 settembre 2024 – 01:20
Zakaria è uno dei dieci detenuti che hanno subito punizioni per aver osato chiedere qualcosa, nel suo caso, il diritto di pregare in pace. Quel giorno erano in cinque, mentre una guardia lo colpiva e le altre guardavano impassibili. Non riesco a descrivere con precisione con cosa mi abbiano picchiato, ho avvertito soltanto una scossa elettrica. Non sono riuscito a distinguere bene l’oggetto utilizzato, ma lo definisco la “pistola luce”. Era il mese del Ramadan e io stavo digiunando, a differenza degli altri detenuti. Ho richiesto di essere trasferito in un’altra cella, ma al momento della perquisizione mi hanno costretto a spogliarmi.Non è stato l’unico caso: secondo quanto riportato dalla procura, dieci detenuti a Cuneo avrebbero subito torture simili. Mentre venivo colpito dalla scossa elettrica, gli altri agenti ridevano compiaciuti. Gli agenti coinvolti nell’indagine sono stati accusati di aver agito con estrema crudeltà infliggendo violenze fisiche e psicologiche.Un mese prima un altro detenuto era stato picchiato dopo una discussione con i compagni nel campo di calcio e portato in isolamento senza un motivo preciso. Tra il 20 e il 21 giugno 2023 nelle celle 416 e 417 cinque detenuti pakistani sono stati vittime di un agguato da parte di venti agenti non in servizio e senza uniforme.Ci siamo ritrovati per terra, indifesi in mutande, privi di materassi, lenzuola, acqua e cibo. La direttrice del carcere ha testimoniato in procura confermando che non aveva mai autorizzato perquisizioni o trattamenti d’isolamento quella notte.