13 febbraio 2025 – 02:20
Nel grigio cielo di una giornata che si avvicina all’anniversario, si respira un’atmosfera densa di ricordi e di gratitudine. Dieci anni fa, in questi stessi giorni, si spegneva l’uomo che ha segnato la storia cancellando la miseria e reinventando la bellezza della Langa. La sua figura era già stata preceduta dalla tragica scomparsa del figlio Pietro, un colpo duro per tutti coloro che conoscevano la famiglia Ferrero.La fabbrica della Nutella, dei Tic Tac e dei Rocher è sempre stata considerata come una sorta di madre per la comunità locale. E al suo timone c’era Michele Ferrero, un faro per i più anziani e un mito per le generazioni successive. Ogni persona che entra in contatto con la Ferrero porta con sé un pezzo di storia legato a Michele, alla sua visione imprenditoriale e alla sua capacità di adattarsi ai cambiamenti dei tempi.Oggi la Ferrero è diventata una multinazionale di successo, ma nell’immaginario collettivo resta sempre “la nostra fabbrica”, il luogo dove si sono create le delizie dolci che hanno conquistato il mondo intero. Michele Ferrero è presente in ogni conversazione sul lavoro, sulle aziende e sul mutare delle epoche: il suo nome evoca rispetto, ammirazione e riconoscenza da parte di chiunque abbia avuto il privilegio di incrociare il suo cammino.E così, mentre il profumo dello zucchero, delle nocciole tostate e del cacao non riesce più a raggiungere le case di Alba come un tempo, i ricordi di Michele continuano a vivere nel cuore di coloro che lo hanno conosciuto o anche solo sentito nominare. Il quadro dell’uomo che ha nutrito non solo le terre ma anche le menti e i cuori delle persone rimane appeso al muro della memoria collettiva, simbolo indelebile di un’epoca dorata fatta di passione imprenditoriale e dedizione alla propria terra.
