22 giugno 2024 – 09:54
Nel corso del 2023, l’Amministrazione pubblica italiana ha affrontato una serie di sfide legate agli acquisti, consumi, forniture, manutenzioni, formazione del personale e spese energetiche che hanno comportato un costo totale di 122 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante gli sforzi, si è registrata una persistente difficoltà nel rispettare gli impegni finanziari con i fornitori. Secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre (Venezia), i debiti commerciali accumulati ammontano a circa 50 miliardi di euro, una cifra che si mantiene invariata da almeno cinque anni e che penalizza soprattutto le piccole imprese.Tra le varie istituzioni pubbliche, i Comuni emergono come tra i più lenti nel saldare i debiti contratti con i fornitori. In particolare, quelli del Mezzogiorno presentano situazioni critiche come il ritardo nei pagamenti registrato a Napoli pari a 143 giorni. Altri esempi sono Andria con 89,5 giorni di ritardo, Chieti con 61,8 giorni e Reggio Calabria con 54,8 giorni. Tuttavia, c’è anche qualche eccezione positiva come Palermo che è riuscita nel corso del 2023 a liquidare i propri partner commerciali in anticipo di ben 65,5 giorni rispetto alla scadenza prevista.Analizzando la situazione delle Aziende ospedaliere sul territorio italiano, si osserva un miglioramento generale della tempistica dei pagamenti. Nel Mezzogiorno però permangono criticità come quelle dell’Asp di Catanzaro con un ritardo medio di pagamento di 64,5 giorni oppure dell’Asl Napoli 3 Sud (27,78 giorni), dell’Asl di Foggia (27 giorni) e dell’ASL Napoli 2 Nord (15,42 giorni).Anche i ministeri nazionali hanno mostrato difficoltà nel rispettare le normative sui tempi di pagamento ai fornitori: nove su quindici ministeri hanno concluso le transazioni in ritardo nell’anno precedente. Tra questi spiccano per negatività il Ministero del Turismo con un ritardo medio di pagamento pari a 39,72 giorni; seguono l’Interno (33,52), Università e Ricerca (32,89) e Salute (13,60). Al contrario il Ministero dell’Agricoltura Sovranità alimentare e Foreste ha dimostrato virtuosismo pagando in anticipo entro 17 giorni dalla scadenza prevista.