Il mondo del Teatro rappresenta per me un luogo di estrema libertà, simile ai romanzi, dove posso esprimere liberamente ciò che desidero comunicare. A differenza del cinema, dove la pressione finanziaria è molto più elevata e si avverte costantemente. Avevo dei pensieri e delle emozioni che bruciavano dentro di me, un profondo rispetto per Stefano Fresi. E così mi sono ritrovato, nonostante l’età avanzata e i capelli ormai bianchi, ad esordire in una nuova avventura artistica.Queste sono le parole di Giacomo Battiato, regista di numerosi successi sia sul piccolo che sul grande schermo (come “Il nome della rosa” e “Karol, un uomo diventato Papa”), ma anche autore di romanzi come “Fuori dal cielo” e “L’amore nel palmo della mano”. È proprio lui a raccontare l’origine di “Dioggene”, il suo primo testo teatrale e prima esperienza alla regia per il palcoscenico, che approda all’Ambra Jovinelli di Roma dal 27 novembre all’8 dicembre per poi intraprendere un tour in diverse città italiane come Novara, Firenze, Massa e Reggio Calabria.Si tratta di un monologo articolato in tre quadri e tre lingue diverse, prodotto dallo Stabile d’Abruzzo insieme a Stefano Francioni Produzioni e Argot Produzioni. Un lavoro che ha permesso a Stefano Fresi di mettersi nei panni di un personaggio completamente diverso da quelli interpretati in passato, trasformandolo nell’irriconoscibile Salvatore grazie a ore di trucco accuratamente studiate.Questo nuovo progetto rappresenta per Battiato una sfida emozionante e stimolante, un modo per esplorare nuove forme espressive e ampliare i propri orizzonti artistici. Con “Dioggene”, il regista si confronta con sé stesso e con il pubblico in una performance intensa e coinvolgente che promette di lasciare il segno nella scena teatrale contemporanea.
“Dioggene”: la nuova sfida artistica di Giacomo Battiato al Teatro Ambra Jovinelli di Roma
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