26 gennaio 2025 – 07:20
Il procuratore generale Lucia Musti, durante il suo discorso all’inaugurazione dell’anno giudiziario, ha affrontato una questione di grande rilevanza riguardante i diritti e la dignità dei detenuti. In particolare, ha evidenziato il caso di un prigioniero del carcere di Quarto che ha intrapreso una battaglia legale per ottenere la creazione di uno spazio riservato per incontri intimi con la propria moglie o compagna, senza essere costantemente sorvegliato dagli agenti penitenziari.La Corte Costituzionale è stata citata da Musti in relazione al concetto di dignità umana e all’importanza di garantire ai detenuti il diritto all’affettività. È stato sottolineato che la recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione, che ha annullato un’ordinanza del Tribunale di Sorveglianza riguardante un detenuto ad Asti, rappresenta un passo significativo verso il riconoscimento di tali diritti fondamentali.Nell’ordinanza impugnata dal detenuto astigiano, il giudice aveva respinto le richieste di creare uno spazio per incontri intimi nel carcere, sostenendo l’impossibilità pratica della sua realizzazione. Tuttavia, la decisione della Corte Suprema ha ribaltato tale pronunciamento e ha ordinato un nuovo processo per valutare adeguatamente le richieste del detenuto in base ai principi costituzionali e alla tutela dei suoi diritti umani.Musti ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di garantire a tutti i cittadini, inclusi i detenuti, il rispetto della loro dignità e dei loro diritti fondamentali. Ha auspicato che questo caso possa segnare un cambiamento positivo nella gestione delle carceri italiane e nell’approccio alle esigenze emotive e relazionali delle persone private della libertà personale.