16 novembre 2024 – 12:20
Nel contesto dell’Asl To4 Ivrea, Chivasso, Ciri, Cuorgn e Lanzo si è accumulata una quantità impressionante di ore straordinarie non recuperate, pari a oltre 171 mila. Questo dato rappresenta un’enorme mole di lavoro aggiuntivo svolto dai professionisti ospedalieri come infermieri, operatori sociosanitari, tecnici di laboratorio e radiologi, escludendo i medici, nel corso di ben 65 anni di attività. Si tratta di un vero e proprio disastro che non può essere attribuito soltanto alle recenti circostanze del 2024 ma che riflette una problematica in crescita nel tempo.È evidente che in diverse occasioni il personale ha dovuto operare al di là degli accordi contrattuali nazionali, mettendo a disposizione competenze e risorse senza la dovuta compensazione o possibilità di recupero. Le 171 mila ore già documentate rappresentano solo la punta dell’iceberg di un fenomeno che mina la salute e il benessere dei lavoratori del settore sanitario.Questa situazione pone in luce la necessità urgente di rivedere le politiche organizzative e gestionali all’interno delle strutture sanitarie coinvolte, al fine di garantire condizioni lavorative più equilibrate ed evitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse umane. È fondamentale porre maggiore attenzione alla pianificazione del personale e alla gestione delle emergenze in modo da prevenire il sovraccarico lavorativo e favorire un ambiente professionale più sostenibile.Inoltre, è essenziale promuovere una cultura aziendale incentrata sul rispetto dei diritti dei dipendenti e sulla valorizzazione del loro ruolo all’interno del sistema sanitario. Solo attraverso un impegno condiviso tra istituzioni, dirigenti e lavoratori sarà possibile superare le criticità emerse nell’ambito dell’Asl To4 Ivrea e garantire standard qualitativi elevati nella prestazione dei servizi sanitari alla comunità locale.