Il metodo della manovra sulle detrazioni può risultare efficace nel contenere l’entità delle spese fiscali, rispetto all’approccio di intervenire selettivamente solo su alcune di esse. Tuttavia, il disegno che si basa su soglie fisse per scaglioni di reddito inevitabilmente genera discontinuità che potrebbero diventare significative nel lungo periodo compromettendo l’equità del prelievo fiscale. Queste sono le parole del vice capo del dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Andrea Brandolini, durante la sua audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.Un’alternativa sarebbe quella di stabilire un limite massimo alle detrazioni in funzione continua del reddito lordo dichiarato, evitando così bruschi cambiamenti nel profilo delle aliquote marginali effettive. Inoltre, differenziare i limiti massimi delle detrazioni in base al numero dei figli aumenterebbe la complessità e potrebbe sovrapporsi alla redistribuzione operata tramite l’Assegno unico universale.Secondo dati recenti, ancora incompleti per tracciare un quadro completo e affidabile, l’economia sta faticando a riprendere slancio nel corso di quest’anno. “In prospettiva, la diminuzione dei tassi d’interesse e il recupero del potere d’acquisto delle famiglie potrebbero dare una spinta positiva all’economia”, ha aggiunto Brandolini. Tuttavia, alla luce dei nuovi dati, “se non ci sarà un significativo aumento dell’attività economica nella parte finale dell’anno in corso, raggiungere la crescita prevista nel Psbmt per il biennio 2024-25 sembrerà più difficile”.
Discontinuità e equità nel prelievo fiscale: le parole di Andrea Brandolini sulla manovra sulle detrazioni.
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