Per l’autunno inverno 2020-2021 Dolce & Gabbana scavano nei ricordi e nel rigore del passato manifatturiero, aggiungendo la sfrontata malizia del presente e un pizzico di savoir-faire che non ha tempo. L’arte dell’artigianalità ha un impatto molto forte in questa collezione e riesce ad esprimersi in modo davvero efficace.
Il total blak e l’arte di vestirsi e spogliarsi
L’uso prepotente del nero – il total blak è dominante nell’80% della presentazione – rievoca un’eleganza che non conosce senescenza, ma allo stesso tempo veste una solennità funerea volta (a nostra sensibilità) a voler quasi salutare definitivamente la perdita di alcuni mestieri. È una donna che decide quando e come mostrarsi, capace di uscire da casa infagottata dalla testa ai piedi da avvolgenti capi in maglia – dall’effetto tunica – con tanto di sciarpone che le incornicia il volto; oppure sfoggiare una mise nude dove le trasparenze, i minidress, lo chiffon, i corpetti e la biancheria intima si amalgamano e fondono in nome di una sensualità che non conosce epoca e timidezza.
I nuovi tre pezzi e i contrasti maschili
In questo equilibrio, dove gli opposti convivono in apparente serenità, anche i completi mostrano due diverse identità in perfetto contrappeso con quanto sopra citato. A tal proposito la combinazione shorts e maglione di lana del medesimo materiale, lavorazione e colore sono i nuovi gemelli e si completano con i capispalla o i cappotti delle identiche caratteristiche.
Il risultato è un tre pezzi che sfida le regole più rigide del bon ton. In contrasto sfilano anche i completi dal taglio maschile- dalle linee morbide e ingentiliti da applicazioni floreali. Non mancano i pois, i merletti, le coppole, le maglie a rete… da sempre elementi distintivi del marchio.
Voglia e concetto di libertà
Con questa collezione il duo stilistico ha voluto rendere omaggio ai contrasti e alla libertà femminile; la loro è una donna libera di essere sensuale, ma comoda. Libera di essere audace, irriverente, spregiudicata nell’aspetto, ma rispettosa di se stessa e del suo passato nella materia e nell’animo. Libera di essere ciò che si sente dentro un doppiopetto. Libera di indossare biancheria intima maschile per dimostrare che i veri “attributi” sono altri. Libera di sentirsi forte, ma anche fragile. Bella come un fiore e nello specifico come una rosa rossa simbolo di passione e di audacia, ma non priva di spine.