Donne in movimento, dalla natura alla danza con le bambine africane.

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24 febbraio 2024 – 21:12

Nel cuore di una fredda giornata di febbraio, il destino ha stravolto la vita di Anzhelica, costringendola a lasciare la sua amata terra ucraina per affrontare un dolore insuperabile. Mentre le bombe squarciavano il silenzio dell’alba del 24 febbraio, Olena si è ritrovata improvvisamente catapultata in un incubo surreale, con l’intorpidimento e la tensione che sembravano dominare ogni istante. L’evacuazione in un convoglio di volontari l’ha portata fino a Roma, dove ha cercato rifugio e speranza.Ma cosa significa realmente vivere in un Paese straniero, lontano da casa, senza lavoro e amici? Questa domanda tormenta anche Iryna, mentre Nadia, Anastasia e Olga si trovano a condividere un destino simile dopo essere fuggite dall’orrore della guerra. Sono loro le protagoniste di un singolare laboratorio teatrale condotto da Vittorio Pavoncello in Italia, un progetto che diventa ora un libro dal titolo evocativo: “Women in selfie”.La presidente dell’Associazione Donne for Peace racconta con voce ferma come la guerra abbia sconvolto l’Ucraina e come lei abbia sentito il dovere di aiutare le donne e i bambini a sfuggire alla violenza delle bombe. Così nasce l’associazione, fondata da sette coraggiose amiche pronte ad offrire supporto ai profughi accolti in hotel a Roma. La maggior parte sono donne provenienti dall’Ucraina, costrette a lasciare tutto alle spalle per cercare sicurezza altrove.Queste non sono migranti economiche alla ricerca di una vita migliore; sono donne istruite e qualificate che si ritrovano improvvisamente senza prospettive né certezze. L’Associazione si impegna quindi non solo sul fronte degli studi ma anche attraverso laboratori artistici che puntano a ridare dignità e speranza alle rifugiate. Il teatro diventa così uno strumento potente per guarire le ferite dell’anima e celebrare la nuova vita in Italia.Il laboratorio diretto da Pavoncello coinvolge dodici donne ucraine immerse nella sfida di apprendere una nuova lingua e una cultura diversa. Attraverso esercitazioni emotive ed intense riflessioni sulla guerra e sui loro vissuti passati e presenti, queste coraggiose donne superano le proprie paure per abbracciare la rinascita nella loro nuova patria italiana. Il risultato è uno spettacolo toccante ed emozionante che mescola teatro, movimento, recitazione bilingue e danza.Il debutto di “Women in selfie” al Teatro Torlonia rappresenta un vero miracolo di resilienza e umanità, un invito universale alla pace ed alla solidarietà tra popoli. Oltre al racconto avvincente dell’avventura teatrale delle protagoniste, il libro include preziosi contributi fotografici dallo spettacolo stesso oltre alla poesia struggente “Madre Terra” di Elena Rossi. Un tributo all’amore per la vita che sopravvive anche alle tragedie più grandi.

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