13 gennaio 2024 – 11:13
Il futuro dell’Europa si presenta come un vaso di cocci in mezzo a vasi di ferro, ma c’è ancora la possibilità di invertire la rotta. Mario Draghi è determinato a mettere nero su bianco un piano per rilanciare la competitività del continente rispetto agli Stati Uniti e alla Cina, i due giganti che lo affiancano. Questo lavoro si concentra attualmente nella fase di ascolto e potrebbe diventare uno dei pilastri del programma della prossima Commissione europea.Durante un seminario con i commissari Ue nella campagna di Jodoigne, a Sud di Bruxelles, Draghi ha dato un primo indizio su questo dossier. Lontano da occhi indiscreti e dai rumors che lo vogliono come possibile candidato alla presidenza del Consiglio europeo, l’ex premier ha sottolineato l’importanza di definire una roadmap ampia e dettagliata per identificare chiaramente le priorità, le linee d’azione e le politiche da implementare nei diversi settori.Draghi ha sottolineato che questa individuazione dei percorsi dovrà basarsi su un’analisi accurata dei dati. Pertanto, il suo rapporto sarà aperto all’ascolto di tutti gli stakeholder rilevanti e ai contributi di coloro che sono interessati a dare il loro contributo. Si cercheranno soluzioni incisive e ambiziose per affrontare le sfide della competitività.Durante la riunione con i commissari europei, Draghi ha principalmente ascoltato le loro opinioni sia sugli aspetti generali legati alla competitività sia su quelli specifici delle loro deleghe. Ad esempio, la vice presidente Vera Jourova ha sottolineato l’importanza di semplificare le regole e la burocrazia per le aziende.Draghi ha iniziato il dibattito sottolineando che dal 2016 l’Europa ha affrontato una serie di nuovi eventi significativi, come l’elezione di Trump, l’emergere della transizione green e l’avvento dell’intelligenza artificiale in modo più rapido del previsto. In questo contesto, l’economia europea si è indebolita progressivamente, perdendo slancio e importanza nelle catene globali del valore a favore di Stati Uniti e Cina. Quest’ultima ha risposto con una politica economica più aggressiva nei confronti dell’Occidente, mentre gli Stati Uniti hanno adottato l’Inflation Reduction Act.L’allarme lanciato da Draghi è condiviso anche dagli industriali europei che ha incontrato a Bruxelles. La situazione riguarda tutti i settori chiave dell’economia. Attualmente non c’è ancora una soluzione definitiva, ma molti in Europa spingono per un nuovo modello di ripresa focalizzato sulla competitività.La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha ringraziato Draghi per lo scambio di vedute sulla competitività e ha pubblicato una foto che li ritrae insieme su un divanetto rosso. Resta da vedere se il suo rapporto aumenterà anche le voci che indicano Draghi come possibile successore di Charles Michel alla presidenza del Consiglio europeo. Non si può escludere nemmeno l’ipotesi di un presidente ad interim che guidi il Consiglio europeo da giugno a novembre. Nel frattempo, i Socialisti stanno osservando attentamente la situazione: se confermati come secondo partito dopo il PPE, potrebbero aspirare alla casella dell’Europa Building a partire da giugno.
