22 ottobre 2024 – 11:40
Giuseppe Lacarpia, un uomo di 65 anni proveniente da Gravina in Puglia, ha tragically commesso suicidio nel carcere di Bari, dove era detenuto con l’accusa di aver brutalmente ucciso sua moglie, Maria Arcangela Turturo, di 60 anni. Il terribile crimine è avvenuto dopo una serata trascorsa insieme a una festa, durante la quale Lacarpia avrebbe appiccato il fuoco all’auto con la moglie ancora dentro. La donna ha cercato disperatamente di fuggire dal veicolo in fiamme, ma è stata aggredita e strangolata a mani nude dal marito.Le indagini successive hanno rivelato anni di violenza domestica all’interno della coppia, con una delle figlie che ha raccontato agli investigatori dei ripetuti atti di violenza subiti dalla madre nel corso del tempo. Queste aggressioni avevano portato addirittura al ricovero ospedaliero della donna per le ferite riportate.Dopo l’omicidio, Giuseppe Lacarpia aveva tentato inizialmente di giustificare l’accaduto come un tragico incidente, sostenendo di aver cercato invano di rianimare la moglie. Tuttavia, le prove raccolte hanno portato al suo arresto e al suo trasferimento nel carcere di Bari. L’uomo doveva sottoporsi a una visita medica per problemi neurologici, ma nella notte tra il 21 e il 22 ottobre è stato trovato senza vita nella sua cella.La morte di Lacarpia chiude drammaticamente un capitolo segnato da violenza e tragedia per questa famiglia pugliese. I fatti sconvolgenti che hanno portato alla perdita di entrambe le vite coinvolte rimarranno come un triste monito sull’importanza della prevenzione e del contrasto alla violenza domestica. Che questa vicenda possa sensibilizzare tutti sulla gravità delle conseguenze dell’abuso e spingere ad agire per proteggere coloro che sono vulnerabili in situazioni simili.