L’allerta Coronavirus ormai è diventato un vero problema per le persone e non solo: le aziende del settore turismo e commercio in Canavese stanno vivendo un profonda crisi economica tanto che si sono unite per chiedere al Governo e alla Regione delle soluzioni valide per un rilancio del territorio. L’epidemia provoca disagi a queste imprese, a tal punto che rischiano di fallire in poche settimane, nonostante gli ultimi dati di febbraio che riportavano un incremento dei turisti nel nostro territorio. Le varie sospensioni di manifestazioni, lezioni e gite hanno registrato disdette e cancellazioni sia da parte di turisti sia dalla clientela territoriale. Per il solo mese di marzo, infatti, si sono perse già decine di migliaia di euro per ogni singola azienda, circa 10 milioni di euro in totale. Riccardo Condorelli, presidente del Gruppo Turismo Cultura e Sport di Confindustria Canavese dichiara: ” Riteniamo fondamentale e doveroso che Comuni, Città Metropolitana di Torino e Regione lavorino in maniera coordinata al fine di adottare le misure necessarie per arginare l’onda causata dagli effetti collaterali generati dall’allarme Coronavirus e lavorino uniti per presentare al mondo l’immagine di un territorio pulito, sano, dove il tema della sicurezza sanitaria è considerato assolutamente prioritario e dove si è in grado di governare e non di subire il diffondersi del virus” . Immediato anche l’intervento di Luisa Marchelli, presidente Ascom di Ivrea e Canavese, che dice: ” È importante comunicare che nei nostri Comuni non ci sono persone in quarantena, che non si è registrato alcun caso di persone infettate dal virus, che si può circolare liberamente, che non esistono zone a rischio e che i nostri servizi sanitari sono prepararti al meglio a gestire un’eventuale situazione di criticità“. Infine a dir la sua è stato anche Giancarlo Banchieri, presidente provinciale di Confesercenti: ” Ci aspettiamo dalle istituzioni locali e nazionali misure strutturali, incisive e straordinarie come straordinaria è l’emergenza che rischia di mettere in ginocchio negozi, mercati e pubblici esercizi: piccole e piccolissime imprese che nell’ immediato devono fare i conti con la crisi di liquidità dovuta alla contrazione dei consumi che si sta registrando in questi giorni. Dunque, gli interventi devono essere immediati, pena la sopravvivenza stessa di tante aziende. Mai come ora – conclude – è necessario che tutti facciano la propria parte affinché l’emergenza sanitaria non si trasformi in emergenza economica” . Le aziende ad oggi apprezzano le misure per salvare il turismo appena emanate dal Governo, ma non le ritengono sufficienti per arginare questa situazione.