Il cadavere ripescato nei giorni scorsi nelle acque del Naviglio di Villareggia, nel torinese, ha ora un nome: Marzia Marchiando, 49 anni, titolare del bar che si trova di fronte all’uscita del casello autostradale di Pont Saint Martin. Sono stati gli zii a riconoscere questa mattina, sabato 13 giugno, il corpo della donna. Marzia da tempo mandava avanti da sola il bar dopo che per anni aveva gestito assieme al padre, recentemente scomparso, anche l’adiacente distributore di benzina dell’Agip. La donna viveva da sola e soffriva di depressione. Una famiglia non molto fortunata la sua, con cui il destino non è stato certamente benevolo: i suoi genitori non si erano mai ripresi dopo che avevano perso in giovane età la sorella di Marzia. Che il 5 di giugno, forse premeditando di volerla fare finita con la vita, si era allontanata di casa lasciando scritto un biglietto, un vero e proprio testamento in cui erano riportate le sue volontà e in cui indicava a chi sarebbero dovuti andare i suoi beni. Martedì scorso il suo cadavere è stato ripescato a Villareggia. Ad identificarlo sono stati i Carabinieri di Caluso che si sono messi in moto partendo da una segnalazione di un’amica che si è insospettita dopo aver letto le notizie che riportavano il ritrovamento di un cadavere annegato nelle acque del Naviglio.
E’ della barista Marzia Marchiando, 49 anni, il corpo rinvenuto martedì nelle acque del Naviglio di Villareggia
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