Ecco perché Trump non può battersi da solo: l’asimmetria informativa e i limiti del WTO

Date:

La retorica dei dazi americani contro i paesi considerati sfavorevoli al commercio è un argomento di discussione che risale alla fine del XX secolo, quando la Cina iniziò a emergere come potenza economica globale. La questione principale riguarda l’applicazione delle barriere non tariffarie, ossia le norme, i regolamenti e le misure adottate dai governi per tutelare interessi economici specifici, che spesso finiscono col produrre squilibri commerciali tra paesi diversi.Sebbene Donald Trump abbia esposto una prospettiva molto critica nei confronti della Cina e delle sue prassi commerciali abusive, i fatti dimostrano che la Cina non è l’unico paese a operare in questo modo. Molti stati occidentali, in particolare quelli europei, hanno adottato misure protezionistiche simili per tutelare i propri interessi economici.Alcune delle principali ragioni alle quali si attribuisce la decisione di Trump di introdurre dazi contro la Cina e altri paesi includono le pratiche commerciali scorrette, come il dumping, ovvero la vendita a prezzi sottocosto per cacciare gli avversari dal mercato. Tuttavia, esistono anche altre cause meno evidenti che hanno contribuito alla decisione del presidente americano.Tra queste figura l’asimmetria informativa, che si verifica quando le imprese o i governi di alcuni paesi hanno accesso a informazioni riservate e non trasparenti riguardanti le dinamiche del mercato globale. Questa asimmetria permette loro di prendere decisioni più informate sulla propria politica commerciale, con il risultato che gli altri attori si ritrovano in condizioni di svantaggio.Un altro fattore di importanza cruciale è l’incapacità delle istituzioni internazionali come il WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) a garantire la tutela degli interessi commerciali dei membri. I meccanismi di risoluzione delle controversie sono spesso troppo lenti e inefficaci per far fronte alle esigenze di protezione della proprietà intellettuale, della concorrenza leale e dell’accesso equo al mercato.Nonostante i dazi americani siano stati un atto unilaterale di Trump contro la Cina, non è un evento isolato. Molti paesi sono in cerca di misure per proteggere la propria economia dalle pressioni del commercio internazionale, tra cui le prassi commerciali scorrette e l’uso delle barriere non tariffarie per limitare gli scambi.Le possibili soluzioni a questa crisi globale richiedono un cambio di paradigma nella strategia commerciale dei paesi. La cooperazione internazionale su base volontaria o la riforma del sistema economico mondiale sono due alternative che vengono discusse dai trattatisti e dagli economisti specializzati in questo campo.Tra queste opzioni, l’approccio della collaborazione tra i paesi membri delle organizzazioni internazionali come il WTO è considerato uno dei più efficaci. Il principio del “fair trade” (commercio equo) promosso da queste organizzazioni potrebbe fungere da base per una politica commerciale fondata sulla reciprocità, in cui ogni paese contribuisce al mercato globale con le proprie eccellenze e le proprie specializzazioni.In questo senso, la crisi dei dazi americani può rappresentare un’opportunità di riforma per il commercio internazionale. In realtà, i principi fondanti del WTO potrebbero essere rafforzati con nuove norme e sanzioni più efficaci per garantire che la tutela degli interessi commerciali sia esercitata all’interno dei limiti imposti dal diritto internazionale.La lezione principale da trarsi da questa crisi è che l’interesse nazionale non deve mai prevalere sull’obiettivo di creare un ambiente commerciale più equo e meno soggetto a barriere protezionistiche. I paesi dovrebbero collaborare per realizzare una politica commerciale fondata sulla reciprocità, sulla trasparenza e sulla tutela della concorrenza leale.In questo modo, la crisi dei dazi potrebbe portare verso un futuro più sicuro e meno instabile sul piano economico globale.

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

Notizie correlate
Related

Nuove restrizioni per i diritti civili in Ungheria.

Il Parlamento ungherese ha recentemente approvato un emendamento alla...

La Commissione europea identifica 7 Paesi per il rimpatrio dei migranti

Ecco un nuovo testo in italiano elaborato con un...

Grossi a Teheran per sottolineare cooperazione tra Iran e Aiea sul controllo nucleare

Il vertice internazionale per la regolamentazione dei controlli nucleare,...