Nel panorama assicurativo europeo del 2023, l’Italia si è distinta per un onere finanziario particolarmente gravoso per i possessori di veicoli, in relazione alla copertura assicurativa di responsabilità civile auto (RC Auto). Il costo medio annuo, pari a 286 euro, ha posizionato il nostro Paese come uno dei più onerosi all’interno dell’Unione Europea, superando significativamente i valori registrati in nazioni come Spagna e Francia, dove le tariffe minime si attestavano a 186 euro. Questa disparità non è semplicemente una questione di numeri; riflette una complessa interazione di fattori economici, normativi e demografici che influenzano i costi assicurativi. L’Italia, ad esempio, presenta una densità di veicoli relativamente alta in rapporto alla superficie, con conseguenti maggiori rischi di incidenti e, di riflesso, una maggiore frequenza di sinistri risarcibili. Altre cause contribuenti includono l’evoluzione del contenzioso civile, con un aumento delle richieste di risarcimento e una crescente complessità delle perizie, che incrementano i costi per le compagnie assicurative e, inevitabilmente, si traducono in premi più elevati per gli assicurati. La tendenza all’aumento dei costi di riparazione dei veicoli, spinta dall’utilizzo di tecnologie sempre più sofisticate e dalla scarsità di alcuni componenti, aggrava ulteriormente la situazione.In confronto, il Regno Unito, con una media di 381 euro, ha dimostrato di affrontare dinamiche assicurative ancora più complesse, probabilmente legate a una combinazione di fattori come la maggiore severità delle leggi sulla guida, una cultura del risarcimento più diffusa e i costi operativi più elevati per le compagnie.È importante sottolineare che il dato medio non cattura la variabilità interna all’Italia. I premi RC Auto possono variare significativamente in base a fattori come la classe di merito del conducente, il modello del veicolo, la località di residenza e la storia assicurativa. La persistente differenza con Paesi come Spagna e Francia suggerisce un potenziale margine di intervento per ottimizzare il sistema assicurativo italiano, ad esempio attraverso una revisione delle tariffe basate sul rischio, una maggiore trasparenza nei processi di liquidazione dei sinistri e un’ulteriore promozione della prevenzione degli incidenti stradali. Un approccio olistico, che tenga conto non solo dei costi diretti dei sinistri, ma anche dei costi indiretti legati alla congestione del traffico, all’inquinamento e all’impatto sulla salute pubblica, potrebbe contribuire a rendere il sistema assicurativo più equo, efficiente e sostenibile nel lungo termine.