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Dazi sui micro-pacchi: l’UE risponde alla sfida e-commerce

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L’Unione Europea si appresta a introdurre misure urgenti per affrontare l’impennata esponenziale dei micro-pacchi in entrata, una dinamica commerciale profondamente mutata dalle piattaforme di e-commerce globali, in particolare quelle di origine cinese come Shein e Temu.
L’accordo raggiunto dai ministri delle Economia dei 27 Paesi membri, nell’ambito dell’Ecofin, rappresenta una risposta pragmatica a un fenomeno che sta mettendo a dura prova l’efficienza delle infrastrutture doganali e solleva interrogativi sulla concorrenza leale e la sostenibilità del sistema commerciale europeo.

A partire da luglio, entrerà in vigore un dazio uniforme e temporaneo di 3 euro per i pacchi il cui valore non superi i 150 euro.

Questa decisione, lungi dall’essere una semplice misura protezionistica, si configura come un intervento transitorio in attesa dell’implementazione di un sistema più strutturale e innovativo, previsto per il 2028.
Quest’ultimo, il cosiddetto “Data Hub” europeo, ambisce a rivoluzionare la gestione dei flussi commerciali, centralizzando la raccolta e l’analisi dei dati relativi alle spedizioni, consentendo una gestione più efficiente e proattiva.
L’abolizione della franchigia attuale, che fino ad oggi ha facilitato l’afflusso di piccoli pacchi con costi doganali ridotti o nulli, è un elemento cruciale di questa strategia.
La misura riflette una presa di coscienza della necessità di adattare le normative doganali alla realtà di un mercato globale sempre più frammentato e guidato da modelli di business basati su volumi elevati e prezzi competitivi.

Al di là dell’impatto immediato sulle spedizioni, questa decisione solleva questioni più ampie relative alla concorrenza, alla sostenibilità ambientale e alla tutela dei consumatori.

L’afflusso massiccio di micro-pacchi, spesso associato a pratiche di produzione e logistica poco trasparenti, pone interrogativi sulla conformità agli standard europei in materia di sicurezza dei prodotti, diritti dei lavoratori e impatto ambientale.

L’introduzione del Data Hub europeo rappresenta un passo fondamentale per affrontare queste sfide in modo sistemico.

Il sistema mira a fornire una visione completa dei flussi commerciali, consentendo alle autorità europee di monitorare meglio le attività delle piattaforme di e-commerce, prevenire le frodi e garantire il rispetto delle normative.
La creazione di un sistema centralizzato di dati facilita anche la collaborazione tra gli Stati membri, consentendo una risposta coordinata alle problematiche emergenti nel commercio internazionale.

In definitiva, l’imposizione del dazio temporaneo e la futura implementazione del Data Hub europeo segnano un punto di svolta nella politica commerciale europea, riflettendo la necessità di un approccio più proattivo e adattabile per affrontare le sfide poste dalla globalizzazione e dalla rivoluzione digitale.
Si tratta di un tentativo di bilanciare la necessità di proteggere l’economia europea e i suoi consumatori con l’obiettivo di promuovere un commercio equo e sostenibile.

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