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venerdì 14 Novembre 2025

Europa verde: crescita economica e calo emissioni, un esempio virtuoso.

L’Unione Europea sta dimostrando una resilienza economica e ambientale inaspettata, come evidenziato dai recenti dati Eurostat relativi al secondo trimestre del 2025.
In un contesto globale segnato da sfide climatiche crescenti e dalla necessità impellente di decarbonizzare le economie, l’Europa si posiziona come un laboratorio di soluzioni, con risultati che sfidano le narrazioni pessimistiche che associano crescita economica e aumento delle emissioni di gas serra.
L’analisi dei dati rivela che, a livello comunitario, le emissioni totali di CO2 equivalente si sono assestate a 772 milioni di tonnellate, una lieve contrazione dello 0,4% rispetto al periodo corrispondente del 2024 (775 milioni di tonnellate).
Questa diminuzione, apparentemente marginale, assume un significato profondo quando contestualizzata con l’aumento congiunto del Prodotto Interno Lordo dell’1,3%.

In altre parole, l’Europa sta dimostrando la fattibilità di una crescita “verde,” disaccoppiata dall’incremento delle emissioni inquinanti.
L’Italia si distingue in questo scenario, figurando tra i soli nove Paesi membri dell’UE ad aver raggiunto questo duplice risultato: crescita economica e riduzione delle emissioni.
Questo successo, sebbene non debba essere interpretato come una vittoria definitiva, rappresenta un segnale incoraggiante e un esempio da seguire.
È cruciale, tuttavia, approfondire le cause di questo andamento positivo per comprendere quali politiche e investimenti abbiano contribuito a determinarlo.
Possibili fattori alla base di questo disaccoppiamento includono: l’aumento dell’efficienza energetica in settori chiave come l’industria e i trasporti, l’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico), l’adozione di tecnologie innovative a basse emissioni, e, non ultimo, cambiamenti comportamentali nella popolazione che favoriscono scelte più sostenibili.

La transizione verso un’economia circolare, che mira a ridurre gli sprechi e a riutilizzare le risorse, potrebbe aver giocato un ruolo significativo, così come gli incentivi fiscali e le regolamentazioni ambientali.
Tuttavia, è fondamentale rimanere cauti.
Lo scenario europeo, e quello italiano in particolare, rimane vulnerabile a shock esterni, come l’aumento dei prezzi dell’energia o le interruzioni delle catene di approvvigionamento.

Inoltre, la pressione demografica e l’aumento dei consumi potrebbero vanificare gli sforzi compiuti.
Per consolidare questi risultati e accelerare la transizione verso un futuro sostenibile, è necessario un impegno continuo e concertato a livello europeo e nazionale.

Questo implica non solo il mantenimento delle politiche esistenti, ma anche l’implementazione di nuove misure, tra cui investimenti massicci in ricerca e sviluppo, una revisione degli strumenti finanziari per favorire la green economy, e una maggiore consapevolezza ambientale tra cittadini e imprese.

La sfida è ambiziosa, ma le opportunità per un futuro più prospero e rispettoso dell’ambiente sono concrete e alla nostra portata.

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