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martedì 18 Novembre 2025

Inflazione in Italia: rallentamento, ma attenzione al futuro.

L’andamento dell’inflazione in Italia, come rilevato dall’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo (NIC) per l’intera collettività, assume in ottobre un profilo complesso, segnato da una dinamica contrastata tra andamenti mensili e annuali.
L’incidenza dei tabacchi è stata esclusa per focalizzare l’analisi delle tendenze di fondo.

L’indice, al netto dei tabacchi, ha registrato una flessione dello 0,3% rispetto al mese precedente, mentre su base annua si attesta a un aumento dell’1,2%.

Questa variazione annuale, sebbene positiva, rappresenta un significativo raffreddamento rispetto al +1,6% osservato nel mese precedente, confermando la previsione preliminare e indicando un ritorno a livelli inferiori a quelli di fine 2023.
La decelerazione dell’inflazione è principalmente attribuibile a una profonda revisione dei prezzi in settori cruciali per la spesa familiare.
In particolare, l’energia regolamentata, un comparto che incide notevolmente sul costo della vita, ha subito una vera e propria inversione di tendenza.

Da un incremento annuo del +13,9% a una diminuzione del -0,5%, evidenziando un impatto significativo sulla dinamica complessiva dell’indice.
Analogamente, gli alimentari non lavorati, un’altra componente essenziale della spesa, hanno visto un rallentamento marcato, passando da un aumento del +4,8% a un +1,9%.

Questa riduzione riflette probabilmente una combinazione di fattori globali, tra cui l’evoluzione dei mercati agricoli e le politiche monetarie internazionali.
La variazione negativa su base mensile dell’indice generale, con una diminuzione del -6,4% nel settore energetico regolamentato, testimonia la rapidità con cui queste forze economiche si manifestano, influenzando direttamente il potere d’acquisto delle famiglie.
È importante notare che questa diminuzione non deve essere interpretata come una mera fluttuazione temporanea, ma come il riflesso di cambiamenti strutturali nell’economia globale, tra cui l’adeguamento dei prezzi dell’energia a seguito di politiche governative e la stabilizzazione dei costi di produzione alimentare.

L’analisi congiunturale e annuale dell’inflazione, dunque, rivela un quadro di transizione, con segnali di rallentamento che, sebbene positivi, richiedono un’attenta monitoraggio delle dinamiche sottostanti e delle possibili implicazioni per la politica economica.

La prossimità dei dati a livelli inferiori a quelli di fine 2023 suggerisce una potenziale riduzione dell’impatto inflazionistico sulle famiglie italiane, ma solleva anche interrogativi sulla sostenibilità di questa tendenza nel medio-lungo termine e sulla necessità di politiche mirate a sostenere la crescita economica e a proteggere i redditi più bassi.

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