La manovra di bilancio per il 2026 delineata dal Ministero dell’Economia, guidato da Giancarlo Giorgetti, si configura come un intervento mirato a redistribuire il carico fiscale, con un focus particolare sul sostegno al reddito delle famiglie e un’attenzione crescente alle dinamiche del mercato immobiliare.
L’operazione non si limita a un semplice alleggerimento delle tasse, ma ambisce a rimodulare il sistema tributario in un’ottica di equità sociale e sostenibilità economica.
La pietra angolare della manovra è l’estensione del prelievo fiscale agevolato, finora riservato ai redditi medio-bassi, a una platea più ampia di contribuenti.
La riduzione di due punti percentuali dell’aliquota Irpef nello scaglione di reddito compreso tra 28 e 50 mila euro, con un conseguente passaggio dal 35% al 33%, rappresenta una misura di significativa portata.
Si stima che questa manovra fiscale avvantaggerà direttamente 13,6 milioni di famiglie italiane, con un impatto medio di circa 210 euro aggiuntivi nel reddito disponibile per circa l’80% di lavoratori dipendenti.
Questo intervento, lungimirante, si propone di stimolare la domanda interna, incentivare il risparmio e, in ultima analisi, contribuire alla crescita del Paese.
Parallelamente, la manovra interviene a favore dei pensionati in condizioni di disagio economico.
L’attenzione non si concentra esclusivamente sui pensionati anziani, ma si estende a coloro che si trovano in una situazione di difficoltà economica effettivo, indipendentemente dall’età.
Il sistema di maggiorazioni sociali, legato all’anzianità contributiva, prevede una progressiva riduzione dell’età di accesso ai benefici in base al percorso contributivo, offrendo un sostegno mirato a chi ne ha maggiormente bisogno.
La misura interessa un bacino di circa 1,1 milioni di pensionati, con l’obiettivo di contrastare la povertà e garantire un tenore di vita dignitoso.
Un altro aspetto cruciale della legge di bilancio è l’affrontare la crescente difficoltà di accesso alla casa, soprattutto nelle aree urbane.
Il proliferare di affitti brevi, spesso legati al turismo, ha contribuito a restringere l’offerta di alloggi a lungo termine, spingendo i prezzi verso l’alto e penalizzando le famiglie a basso e medio reddito.
Per contrastare questo fenomeno, la manovra introduce una disciplina fiscale specifica per le locazioni gestite tramite intermediari immobiliari o piattaforme telematiche, con l’obiettivo di disincentivare l’uso residenziale a fini turistici e favorire la disponibilità di immobili per l’affitto a lungo termine.
In sintesi, la legge di bilancio 2026 si presenta come un pacchetto di misure volte a bilanciare l’equità fiscale, il sostegno al reddito delle famiglie, la protezione dei pensionati più vulnerabili e la regolamentazione del mercato immobiliare, con l’obiettivo di promuovere una crescita economica inclusiva e sostenibile per il futuro del Paese.
Il disegno di legge, in fase di finalizzazione, sarà sottoposto all’attenzione del Presidente della Repubblica per il dettaglio delle singole disposizioni, con la promessa di una maggiore trasparenza e una più ampia discussione pubblica.