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Poste Italiane a TIM: Via Libera dall’AGCM, Cresce la Partecipazione

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha dato luce verde, senza riserve, all’ingresso di Poste Italiane nel capitale di Telecom Italia (TIM), confermando l’approvazione dell’operazione che vede il gruppo guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fabbro acquisire il 15% delle azioni ordinarie.

L’acquisizione, formalmente notificata all’AGCM il 21 maggio 2025, eleva la partecipazione di Poste Italiane nel complesso al 24,81%, segnando un’evoluzione significativa nella struttura di governance e nel panorama delle telecomunicazioni italiane.

La decisione dell’AGCM, formalizzata durante la seduta del 3 settembre 2025, evidenzia una valutazione approfondita dell’impatto potenziale dell’operazione sulla concorrenza.

L’Autorità ha ritenuto che l’ingresso di Poste non costituisca un ostacolo significativo alla concorrenza effettiva nei mercati rilevanti, né comporti la creazione o il consolidamento di una posizione dominante.
Questa approvazione senza condizioni testimonia una percezione di complementarità tra le attività di Poste e TIM, piuttosto che di sovrapposizione o potenziale conflitto.

L’operazione assume un significato strategico complesso.

Da un lato, rappresenta per Poste Italiane un’opportunità di diversificazione e un’espansione nel settore delle telecomunicazioni, un’area in rapida evoluzione e cruciale per la digitalizzazione del Paese.
L’accesso alla rete TIM, infrastruttura essenziale per lo sviluppo di servizi innovativi, potrebbe accelerare l’offerta di soluzioni integrate, che combinano logistica, servizi finanziari e connettività.
Dall’altro lato, per TIM l’ingresso di un investitore di tale rilevanza, con la solidità finanziaria e la capillarità di Poste, potrebbe fornire un supporto fondamentale per affrontare le sfide strutturali che il gruppo si trova ad affrontare.
Queste sfide includono il decommissioning della rete fissa in rame (disattivazione del rame) a favore della fibra ottica, l’implementazione del 5G e la ricerca di nuove fonti di ricavo in un mercato sempre più competitivo.

L’approvazione dell’AGCM solleva, tuttavia, interrogativi sulla governance futura di TIM e sul ruolo che Poste Italiane intende assumere.

La partecipazione rilevante di Poste Italiane, pur non implicando un controllo assoluto, conferisce al gruppo un’influenza significativa nelle decisioni strategiche dell’azienda, potenzialmente modificando gli equilibri di potere all’interno del Consiglio di Amministrazione.
Sarà cruciale monitorare come si tradurrà questa nuova configurazione nel breve e medio termine, tenendo conto delle dinamiche competitive e delle esigenze di innovazione nel settore delle telecomunicazioni.
La capacità di Poste e TIM di collaborare efficacemente, sfruttando le rispettive competenze e risorse, sarà determinante per il successo dell’operazione e per la creazione di valore per tutti gli stakeholder.

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