mercoledì 10 Settembre 2025
22.8 C
Rome

Rinnovare l’Industria Europea: Sfide e Prospettive Cruciali

L’industria europea si trova sull’orlo di una trasformazione epocale, un punto di svolta che esige un cambio di paradigma radicale, ben oltre le timide aperture proposte finora.

Il Dialogo strategico sull’automotive del 12 settembre a Bruxelles rappresenta una finestra cruciale, un momento di verità per un settore che lotta per mantenere la propria competitività e rilevanza nel panorama globale.
Come evidenziato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il mero adeguamento a ritmi di cambiamento imposti dall’esterno non è sufficiente; è necessario un impulso riformatore decisivo, un vero e proprio shock di modernizzazione.
La transizione verso la mobilità elettrica, la digitalizzazione dei processi produttivi, la sostenibilità ambientale e la riconfigurazione delle catene di fornitura globale impongono una profonda riflessione sulle strategie industriali europee.

Non si tratta semplicemente di adattarsi alle nuove tecnologie, ma di plasmare attivamente il futuro della mobilità, valorizzando le competenze e le eccellenze del Made in Italy e dell’Europa nel suo complesso.

La presidentessa della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, pur avendo riconosciuto l’urgenza della situazione, sembra ancora esitante nell’abbracciare interventi strutturali e audaci.

L’approccio deve essere improntato a un pragmatismo pragmatico, che tenga conto delle specificità di ciascun settore e della diversità delle realtà produttive.

La flessibilità, intesa come capacità di adattamento rapido e innovazione continua, diventa un fattore imprescindibile per affrontare le sfide di un mercato in continua evoluzione.
La sostenibilità, non solo ambientale ma anche economica e sociale, deve permeare ogni decisione strategica, garantendo la creazione di posti di lavoro di qualità e la preservazione del patrimonio industriale europeo.

Oltre al settore automotive, l’attenzione del governo italiano si rivolge alla siderurgia, con una ferma richiesta di misure di salvaguardia estese a tutti i settori industriali vulnerabili.
La protezione del Made in Europe, attraverso clausole preferenziali negli appalti pubblici e negli incentivi, si configura come una priorità assoluta.
Questa politica non solo sostiene le imprese nazionali, ma rafforza anche la sovranità economica dell’Unione Europea, promuovendo la resilienza e l’indipendenza strategica.
Si tratta di un investimento nel futuro dell’Europa, un impegno a costruire un’economia competitiva, innovativa e sostenibile, capace di affrontare le sfide del XXI secolo con determinazione e lungimiranza.

La strada è tracciata: è ora di agire con coraggio e decisione.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -