Una sentenza che risuona come un campanello d’allarme per il modello di business delle compagnie aeree low-cost: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) infligge a Ryanair una sanzione di 256 milioni di euro, un importo significativo che segna un punto di svolta nel dibattito sulla concorrenza nel settore dei trasporti aerei.
L’accusa è di abuso di posizione dominante, derivante da pratiche che avrebbero deliberatamente limitato l’accesso delle agenzie di viaggio alla vendita dei biglietti aerei.
La decisione dell’AGCM, comunicata in un momento simbolico come l’avvicinarsi delle festività natalizie, solleva interrogativi profondi sulla relazione tra le compagnie aeree, gli intermediari e i consumatori.
Il cuore della questione risiede nella strategia di Ryanair, che, pur beneficiando di un modello basato sulla vendita diretta ai clienti – spinta con forza attraverso il proprio sito web e app – ha contemporaneamente reso difficoltoso, per non dire impossibile, l’accesso a tale offerta per gli agenti di viaggio.
Questo comportamento, secondo l’AGCM, ha creato una situazione di disparità competitiva, limitando la capacità degli agenti di offrire ai clienti una comparazione ampia e completa delle opzioni di volo disponibili.
L’impatto potenziale di questa sanzione va ben oltre l’aspetto finanziario immediato.
Essa potrebbe innescare un’analisi più ampia delle pratiche commerciali adottate da altre compagnie aeree, incoraggiando una maggiore trasparenza e un accesso più equo al mercato.
Le agenzie di viaggio, tradizionalmente figure chiave nell’offerta di servizi turistici complessi, potrebbero beneficiare di una maggiore visibilità e di una riaffermazione del loro ruolo di intermediari affidabili.
La reazione di Ryanair, che definisce la decisione “bizzarra” e annuncia un ricorso, evidenzia la complessità del caso.
L’azienda si appella a un precedente pronunciamento del Tribunale di Milano del gennaio 2024, che aveva riconosciuto il vantaggio per i consumatori derivante dalla vendita diretta di Ryanair.
Questo precedente, che sottolinea l’efficienza e la convenienza del modello di vendita diretta, pone una questione fondamentale: come bilanciare i benefici derivanti dalla vendita diretta con la necessità di garantire un mercato competitivo e accessibile a tutti gli operatori?Il ricorso annuncia una battaglia legale che si preannuncia cruciale per definire i confini della concorrenza nel settore del trasporto aereo.
La vicenda solleva, in definitiva, interrogativi fondamentali sul ruolo delle autorità garanti nella tutela della concorrenza, sulla libertà di impresa e sulla necessità di garantire che i consumatori abbiano accesso a un’ampia gamma di opzioni, offerte in modo trasparente e accessibile.
La decisione finale, che emergerà dal confronto tra le argomentazioni dell’AGCM e quelle di Ryanair, avrà implicazioni significative per il futuro del settore aereo e per il modo in cui le compagnie aeree interagiscono con i propri partner commerciali e con i consumatori.





