venerdì 19 Settembre 2025
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Sciopero Generale: CGIL Contro la Guerra, Mobilitazione nel Lavoro.

Mobilitazione Generale e Ripercussioni sul Lavoro: Una Risposta Sindacale alla Crisi di GazaUn’onda di proteste e interruzioni del lavoro investe il territorio nazionale, indetta dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL), in un’azione di forte risonanza volta a esprimere solidarietà alla popolazione civile palestinese e a sollecitare un cessate il fuoco immediato nel conflitto israelo-palestinese.
L’iniziativa, fortemente sostenuta dal segretario generale Maurizio Landini, testimonia la volontà del sindacato di trascendere i confini del dibattito strettamente economico e di posizionarsi attivamente a difesa dei diritti umani fondamentali e del diritto internazionale.

La giornata di mobilitazione non si limita a una mera manifestazione pacifica, ma si concretizza in un’ampia adesione a scioperi diffusi, che coinvolgono diverse categorie professionali e settori produttivi.
Questa scelta strategica riflette la convinzione che la pressione esercitata dal mondo del lavoro, attraverso l’interruzione delle attività, possa amplificare il messaggio di protesta e incidere sulle decisioni politiche.
Le interruzioni del lavoro, con durate variabili, interessano una vasta gamma di attività.
I metalmeccanici della Fiom, gli addetti all’edilizia della Fillea e i lavoratori del terziario della Filcams incrociano le braccia per quattro ore, esprimendo preoccupazione per l’escalation del conflitto e le sue conseguenze umanitarie.

La Filt, forte del suo ruolo nella catena logistica nazionale, proclama uno sciopero di pari durata per i lavoratori dei trasporti e della logistica, con alcune eccezioni legate alla necessità di garantire la continuità di servizi pubblici essenziali come il trasporto ferroviario, aereo e marittimo.

Questa precisazione sottolinea la complessità di bilanciare il diritto di protesta con la salvaguardia di servizi cruciali per la collettività.
Un caso particolare di forte impatto è lo sciopero di 24 ore dei portuali di Gioia Tauro, in Calabria, un nodo cruciale per il commercio internazionale, che evidenzia la portata globale del conflitto e l’impatto che può avere sulle catene di approvvigionamento.
L’azione sindacale non si esaurisce con la giornata odierna.
Una nuova ondata di proteste è prevista per lunedì 22 settembre, con uno sciopero generale nazionale di 24 ore indetto dai sindacati di base.
Questa iniziativa, che coinvolgerà anche il personale del gruppo Fs Italiane per l’intera giornata, preannuncia significativi disagi per il trasporto pubblico, con possibili ripercussioni su milioni di pendolari e sulla viabilità nazionale.
L’intera mobilitazione rappresenta un momento di forte tensione sociale, ma anche un’occasione per riflettere sulle cause profonde del conflitto israelo-palestinese, sull’importanza del rispetto dei diritti umani e sulla necessità di un impegno globale per la pace e la giustizia.

La CGIL, con questa azione, si pone come voce di dissenso e di speranza, rivendicando un futuro in cui la diplomazia e il diritto internazionale prevalgano sulla violenza e sull’odio.

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