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Turismo traina l’economia: surplus record per l’Italia nel 2025

Il settore turistico italiano ha consolidato la propria posizione di locomotiva economica, come evidenziato dai dati relativi alla bilancia dei pagamenti turistici del giugno 2025 e del primo semestre dell’anno.

Lo scorso giugno, l’Italia ha infatti registrato un surplus considerevole, attestatosi a quasi 3,6 miliardi di euro, un dato in robusta crescita rispetto al corrispondente mese del 2024.
Questa performance positiva riflette un incremento delle entrate turistiche pari al 6,5%, raggiungendo i 6,5 miliardi di euro, contro un aumento delle uscite, quantificate a 2,9 miliardi, che si attesta al 4,4%.

I dati ufficiali, comunicati da Bankitalia, rivelano una tendenza inarrestabile, che si proietta su un primo semestre dell’anno caratterizzato da un surplus complessivo di 9,15 miliardi di euro.

Analizzando il flusso di capitali, emerge un quadro complesso e articolato.

Nel corso dei primi sei mesi, i viaggiatori italiani hanno complessivamente impegnato 15.713 milioni di euro in trasferte all’estero, mentre i flussi in entrata, generati dalla presenza di visitatori stranieri in Italia, hanno raggiunto la cifra di 24.864 milioni di euro.
Un segnale importante è rappresentato dal numero di presenze straniere: nel primo trimestre, infatti, l’Italia ha accolto 41 milioni e 566 mila visitatori, che hanno totalizzato 174 milioni e 126 mila pernottamenti, indicando una forte capacità attrattiva del territorio.
Il secondo trimestre del 2025 ha confermato questa dinamica positiva, con una crescita congiunta dei flussi turistici in entrata e in uscita, trainata in particolar modo dai viaggi legati alla fruizione del tempo libero e delle vacanze.
L’aumento della spesa da parte dei turisti stranieri in Italia (+5,6%) è attribuibile sia all’incremento del numero di visitatori, sia, seppur in misura minore, ad un aumento della spesa media per singolo viaggiatore.

Parallelamente, la crescita della spesa dei turisti italiani all’estero (+5,9%) è stata quasi interamente determinata dall’aumento del numero di viaggi.

Un aspetto cruciale è la natura diversificata delle provenienze dei turisti.

L’incremento delle entrate ha interessato sia i viaggiatori provenienti dai paesi extra-Ue, che quelli appartenenti all’Unione Europea, sottolineando la capacità dell’Italia di intercettare un bacino di utenza ampio e variegato.

Tuttavia, l’analisi dei flussi in uscita rivela una peculiarità rilevante: l’incremento delle uscite verso destinazioni europee è risultato significativamente più marcato rispetto a quello verso paesi esterni all’Unione Europea (9,5% contro 2,5%).
Questo fenomeno potrebbe indicare una preferenza crescente dei turisti italiani verso mete europee, influenzata da fattori come la prossimità geografica, la facilità di accesso e la varietà di offerte.
L’implicazione è che la strategia turistica italiana dovrà tenere conto di questa evoluzione, promuovendo, parallelamente, la competitività delle destinazioni internazionali per contrastare il rischio di una concentrazione dei flussi in ambito europeo.

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